GROSSETO – «Candidatosi a sindaco nel disinteresse generale, il consigliere Massimo Felicioni ritorna sul suo cavallo di battaglia, l’unico in cinque anni di presenza non indimenticabile. Il suo cavallo di battaglia è appunto l’aggressione al sottoscritto con la richiesta reiterata di chiarezza sul caso di una mia presunta incompatibilità sulla questione del Peep Pizzetti. Un’arma più che spuntata, visto che il sottoscritto non ha preso parte ad alcuna votazione in merito. Ma, come se non basatasse, Felicioni fa anche finta di non aver letto la recente sentenza della Cassazione (del 24 marzo scorso) che ha considerato corretto il comportamento di un consigliere comunale milanese che, in una situazione simile alla mia, non aveva votato ma era comunque rimasto in aula. Io e Daniela Piandelaghi siamo anche usciti». Così il consigliere comunale del Pd Siamo Biliotti risponde alle precisazioni di Felicioni che aveva chiesto chiarezza sulla vicenda della presunta incompatibilità tra i banchi della maggioranza.
«Non solo Felicioni non legge le sentenze che riguardano le sue poche battaglie ma non legge nemmeno i giornali che ne hanno dato notizia il 16 aprile scorso dopo che il Comune ha mandato tale integrazione alla Prefettura – spiega ancora Biliotti -. Ho quasi l’impressione che Felicioni faccia tutta questa confusione, non solo per ottenere qualche comodo spazio sulla stampa ma anche per far dimenticare che l’unico ad avere dei problemi è proprio lui; mi risulta infatti che debba ancora dare spiegazioni sull’incompatibilità che ha avuto quando, eletto in Consiglio comunale, ha firmato la prevista dichiarazione specifica di assenza di cause di incompatibilità dimenticando però di avere da anni un incarico remunerato con una società partecipata dal Comune. Magari è stata semplice distrazione, caro Felicioni, ma almeno la morale a chi ha sempre avuto comportamenti più che trasparenti, la eviterei»