MANCIANO – L’incontro avvenuto a Manciano nei giorni scorsi, presso il palazzetto dello sport, per discutere degli attacchi dei predatori alle greggi non sembra aver rasserenato gli animi.
All’incontro «erano invitati i rappresentanti delle 28 amministrazioni della provincia di Grosseto, ma solo 6 erano presenti, appare evidente che l’iniziativa di portare avanti una battaglia contro i lupi e ibridi è stato un vero flop». Afferma Alessandro Torlai, presidente dell’associazione Irriducibili Liberazione Animale.
«Sono rimasto meravigliato dal sentire certe parole sugli animali, parlare di uccisioni, stermini, fare punture per l’eutanasia (Rabazzi). Qualcuno ha persino dichiarato che un comune non riesce a dare servizi alla popolazione perché sovvenziona con 66 mila euro un canile privato. La consapevolezza dell’opinione pubblica è a favore dei canidi – prosegue Torlai -, i politici non vi ascolteranno perché gli italiani non lo vogliono, a lamentarvi siete rimasti sempre i soliti, altri allevatori hanno ormai capito come intraprendere giustamente l’attività di allevamento con i mezzi propri e gli aiuti sulla prevenzione sovvenzionati della Regione Toscana».
«Ci risulta che nella provincia di Grosseto vi siano 1300 allevamenti di ovini ma a protestare sono sempre le stesse aziende mentre appare evidente che le altre abbiano trovato un equilibrio nel gestire l’attività – afferma Torlai -, nonostante ci sia l’opportunità di sterilizzare i cani da guardiania gratuitamente con soldi pubblici, 40 aziende nel grossetano si rifiutino di farlo, come mai?»
E a stretto giro arriva anche la risposta del sindaco di Manciano Marco Galli «I politici non sono favorevoli allo sterminio degli animali, dei canidi in questo caso, come il presidente Torlai vuole far credere alla gente – afferma – ma vogliono attuare delle strategie e delle operazioni volte a tutelare gli allevamenti di ovini e quindi difendere l’economia del nostro territorio. Chi difende gli ibridi a tutti i costi, in ogni occasione, anche quando annientano interi greggi, dovrebbe trovare e portare al tavolo anche la soluzione. Per esempio quella di mantenere i canidi all’interno di strutture preposte oppure risarcire gli allevatori per i danni subiti».
«Il presidente Torlai contesta la cifra spesa dal Comune di Manciano per mantenere i canili, ovvero quella di 100mila euro. Forse il signor Torlai non sa leggere il bilancio e lo invito invece a riguardare le carte e a vedere con i suoi occhi quanto la nostra amministrazione abbia speso per il benessere degli animali. Inoltre, alla affollatissima assemblea ho chiesto con decisione l’intervento di Torlai visto che era presente, per avere un confronto diretto con gli allevatori, i pastori, le aziende agricole e le associazioni di categoria. Ma Torlai probabilmente non ama il dibattito diretto e trasparente visto che al mio invito ha deciso bene di andarsene. Forse Torlai – conclude Galli – preferisce trincerarsi dietro agli attacchi sulla stampa».