GROSSETO – Furono 134 le vittime grossetane di quella che è conosciuta a Grosseto come la strage di Pasquetta del 26 aprile 1943. C’erano molti bambini che giocavano nelle attrazioni allestite in piazza De Maria quando gli alleati bombardarono l’area. «E ogni anno – ricorda il sindaco Emilio Bonifazi – questa città commemora quella drammatica pagina di storia locale che toccò così gravemente tante famiglie. E nel 2013 abbiamo intitolato a quelle persone anche l’area verde tra Campo Amiata e il Vallo degli Arcieri».
«Abbiamo il dovere di non dimenticare questa come altre tragedie perché la memoria rappresenta un monito, la prova ancora viva di che cosa sia la guerra, parola alla quale oggi, forse con troppa facilità, si tende sempre più a ricorrere – prosegue la nota del primo cittadino -. Ignoranza, superficialità, intolleranza sembrano immuni alla memoria, non solo nel tenere vivo il vero significato della guerra, ma anche della intolleranza e dell’emarginazione che con gli interessi economici sono all’origine di tante guerre ancora oggi nel mondo».
«Celebrare le vittime della Pasquetta del 1943 significa ricordare che non esistono guerre giuste. Che la convivenza e il dialogo sono la risposta e che questa risposta non può che partire dalla vita quotidiana di tutti noi. Quello che abbiamo il dovere di trasmettere ai nostri figli – conclude – è innanzitutto la possibilità di non dover più celebrare stragi e vittime di guerra» (nella foto uno degli aerei caduto dopo il bombardamento).