GROSSETO – Sono già mille le firme raccolte in provincia di Grosseto dalla Cgil per la campagna sulla Carta dei diritti universali del lavoro. Un percorso che porterà ad una proposta di legge d’iniziativa popolare per dare rango costituzionale alla carta dei diritti o, nel caso in cui la politica non dovesse recepire le richieste del sindacato, a presentare in Cassazione tre referendum.
A Grosseto l’obiettivo è raccogliere 4 mila firme. Un obiettivo possibile anche perché la Cgil oltre 300 volontari in tutta la provincia a raccogliere le firme con l’adesione di sindaci e consiglieri comunali come certificatori (ieri sera presso il Festival Resistente a certificare le firme c’era anche il candidato sindaco del centro-sinistra Lorenzo Mascagni).
«Quello che vogliamo – spiega il segretario della Cgil Claudio Renzetti – è proporre un nuovo paradigma di declinazione dei diritti nel mondo del lavoro, superando lo Statuto dei lavoratori del 1970 ed estendendo le tutele per malattia, maternità e sicurezza nei luoghi di lavoro ai troppi lavoratori precari e autonomi che oggi ne sono esclusi, proponendo meno contratti ma mirati sulla base dell’attività che si svolge e chiedendo l’abolizione o la revisione delle forme contrattuali più abiette, voucher in primis, ma anche chiedendo l’estensione delle responsabilità negli appalti, tutele diverse per i licenziamenti discriminatori, strumenti efficaci per una vera lotta al caporalato».