GROSSETO – La Asl ha avviato le procedure di verifica in merito alle inchieste della magistratura dugli ospedali di Grosseto e Orbetello in seguito al decesso di due persone. La Direzione generale esprime solidarietà alle famiglie, e rinnova la sua fiducia nell’operato della magistratura e del proprio personale sanitario
“Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle famiglie del paziente deceduto all’ospedale di Grosseto e della paziente che è giunta senza vita al pronto soccorso di Orbetello. Siamo accanto a loro con il nostro sostegno e la nostra partecipazione. Confidiamo nell’operato della magistratura e abbiamo fiducia nella correttezza delle procedure cliniche e nel lavoro del nostro personale sanitario”. Afferma la Direzione generale della Usl Toscana sudest.
“È anche nel nostro interesse accertare la correttezza degli interventi e dei percorsi clinici, con il principale obiettivo di garantire la salute e il benessere dei cittadini. Infatti, nel caso del paziente grossetano, prima che i familiari presentassero un esposto, sono stati proprio gli stessi medici a chiedere un riscontro diagnostico. Così come – prosegue la Asl -, è stata attivata la procedura di verifica interna, prevista nella rete regionale del rischio clinico, peraltro sempre attiva nella gestione del rischio clinico”.
“Quanto accaduto non deve, comunque, far passare in secondo piano l’impegno la professionalità e la perizia, che il nostro personale mette a disposizione dei cittadini; e che è costantemente oggetto di monitoraggio e di valutazione da parte di organismi esterni (il laboratorio Mes-Management e sanità della Scuola superiore Sant’Anna, l’Agenas-Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la Grc-Gestione del rischio clinico, per la per citare gli istituti più noti) – si legge nella nota -, proprio per lavorare costantemente sul miglioramento delle prestazioni e dei risultati”.
“La sanità è anche buona sanità ed è fatta da persone che ogni giorno dedicano il loro tempo, la loro passione, la loro professionalità e la loro abnegazione a questo difficile mestiere. È anche a tutti loro – conclude – che va il nostro pensiero e il nostro sostegno”.