GROSSETO – Ricostruire il rapporto tra l’Ombrone e la città, in modo da ridurre i rischi e trasformare il fiume in risorsa. Nel segno della continuità il candidato a sindaco del centrosinistra, Lorenzo Mascagni, inquadra il rapporto tra i cittadini e il corso d’acqua, in una conferenza a cui è intervenuto anche l’attuale primo cittadino Emilio Bonifazi. Un simbolico passaggio di consegne, anche se poi saranno le urne a decretare le sorti del centrosinistra cittadino. Intanto però Bonifazi introduce Mascagni sull’argomento fiume, un tema importante per la difesa e lo sviluppo del territorio: «In questi anni ci siamo impegnati molto sul contesto fiume, soprattutto dal punto di vista della sicurezza. Abbiamo il problema della messa in sicurezza, a cui si aggiunge il discorso dell’approvvigionamento idrico, in quanto abbiamo estati siccitose e, in genere, inverni piovosi. Chiaro che una programmazione d’intervento è da intendersi a lungo termine, in un periodo trentennale, anche perché parliamo di cose fattibili, non di promesse irrealizzabili»
Mascagni intasca l’assist e rilancia: «Questo è un luogo dove si coniugano passato e futuro. Ci sono opere che hanno contribuito alla creazione della Maremma che è terra bella grazie all’opera dell’uomo – spiega il candidato del centrosinistra -. Da qui partirà il futuro. Il fiume diventa pericoloso se la politica non fa investimenti, viceversa diventa risorsa per il territorio». Mascagni passa poi in rassegna il suo piano d’azione: «Serviranno dai 30 ai 40 milioni di euro, un investimento importante e per questo sarà necessario muoversi alla ricerca di fondi attraverso i bandi europei, ma soprattutto muoversi come un unico sistema, individuando un soggetto che si occupi di programmare tutti interventi, superando gli ostacoli legati alle diverse competenze tra Consorzio di bonifica, Province e Comuni – precisa Mascagni -. L’agricoltura e il turismo hanno bisogno di acqua che purtroppo in alcuni periodi abbonda, in altri manca. Realizzare laghetti artificiali sugli affluenti ci consentirà di alimentare l’Ombrone nei periodi di secca, perché occorre pensare al fiume come asse produttivo per lo sfruttamento della risorsa idrica e per la produzione di energia elettrica. Gli argini proteggono la città dal fiume ma sono anche luogo in cui i grossetani trascorrono parte del loro tempo libero, un percorso che può essere valorizzato anche dal punto di vista naturalistico e turistico. A questo sarà possibile aggiungere l’attività sportiva attraverso il recupero del centro canoe con la creazione di nuovi pontili galleggianti. Un modo per vivere il fiume a 360 gradi».
«La Steccaia era il mare dei ragazzi – ricorda Riccardo Vannozzi, responsabile organizzazione Pd – per i grossetani è un luogo particolare e la testimonianza del rapporto profondo con la città. Oggi l’Ombrone deve essere visto come occasione di sviluppo e di intervento con il recupero di spazi verdi. E’ vero che le opere da attuare sono costose, ma innovazione e cultura ambientale in questo caso vanno di pari passo».
Alla conferenza stampa è intervenuta anche una rappresentanza di Acquedotto del Fiora: «L’approvvigionamento idrico è strategia da perseguire per il futuro – dice il presidente Tiberio Tiberi -. Grosseto è diventata tale quando ha risolto i problemi di bonifica e di approvvigionamento idrico. La sinergia è determinante. Tutti gli attori, messi insieme, possono dare risposte ai temi sul fiume Ombrone. In tal senso Acquedotto del Fiora è disponibile a seguire questo percorso».