GROSSETO – Due alunni del Polo Tecnologico Manetti Porciatti alle finali nazionali delle CAD Paralympics 2016. Da oggi (giovedì 21 aprile) e fino al 23 aprile Simone Bocci e Niccolò Poerio El Guezari, rispettivamente studenti dell’Istituto per le Costruzioni l’Ambiente e il Territorio e dell’Istituto Tecnico Industriale, saranno impegnati in Sardegna nelle fasi finali di questa competizione insieme ai loro tutor Diego Fabiani e Hoxha Gani, accompagnati dal docente di sostegno, Gabriele Luongo. Grazie alla partecipazione dell’Istituto alle Cad Olympics 2016, i due portacolori del Polo Tecnologico “Manetti –Porciatti”, hanno avuto l’opportunità di cimentarsi nelle fasi provinciali che hanno superato ottenendo il migliore risultato del livello 1 (Bocci) e del livello 2 (Poerio).
Lo studente dell’Iti ha battuto una concorrenza agguerrita rappresentata da Daniele Quaglia (tutor Samuele Aliberti) di II E, e Simone Balleri (tutor Francesco Russo) sempre di IIE. Infatti la prova, in cui ciascun partecipante è stato affiancato da un alunno tutor, è consistita nello svolgere un elaborato con 2 livelli di difficoltà, il livello 1 a difficoltà minore. La finale nazionale nella quale sono impegnati Bocci e Poerio è inserita nelle Cad Olympics 2016, le olimpiadi di progettazione assistita dal computer.
“E’ nostra convinzione pensare – spiega il dirigente scolastico del Polo Tecnologico Manetti – Porciatti, Antonella Baffetti – che le persone in situazione di disabilità possono sfruttare le loro capacità per confrontarsi con sé stessi e con gli altri, anche attraverso il disegno assistito con Autocad. Così per dimostrarne la fattibilità, per sostenere con forza i nostri ragazzi nel proprio processo di autodeterminazione e perché crediamo fermamente nella progettualità inclusiva della scuola, abbiamo deciso di far partecipare questa nostra rappresentanza alla competizione che, come lo scorso anno, vede per protagonisti a livello italiano gli studenti del Polo Tecnologico, studenti ai quali rivolgo l’augurio di vivere appieno questa formidabile esperienza di confronto e di crescita individuale, indipendentemente dal risultato agonistico”.