GAVORRANO – Imprese agricole e cacciatori. Sono queste, secondo il vicesindaco di Gavorrano Giulio Querci «le due figure principali dell’identità culturale di queste zone».
«Le piccole imprese agricole di qualità vanno incoraggiate, promosse e sostenute con tutti i mezzi possibili nel loro impegno costante, in quanto prime sentinelle del buon governo del territorio – afferma Querci -; ascoltando quelle che sono le costanti richieste di aiuto che arrivano da chi vive in questo settore e dalle associazioni che lo rappresentano. La seconda figura chiave per la tutela dei nostri paesaggi e della fauna “autoctona” è senza ombra di dubbio il cacciatore. La caccia responsabile ha dato prova di essere al servizio degli interessi collettivi poiché le attività di gestione e le risorse finanziare per le importanti attività svolte, sono diretta conseguenza del lavoro volontario dei cacciatori stessi che sacrificano tempo e denaro al servizio della comunità intera».
Per questo Querci porterà una mozione nel prossimo consiglio comunale. «Ho ritenuto necessario portare una mozione del genere perché dalla salvaguardia dei nostri territori e delle nostre tradizioni passa il rilancio economico e “culturale” delle nostre zone. Per fare ciò ritengo fondamentale sostenere chi da sempre vive per questo territorio e si adopera incessantemente per tutelarlo come agricoltori, allevatori e cacciatori. Sono una prova della necessità di azione i recenti attacchi di lupi ai greggi nelle province di Grosseto e di Siena (e che nel passato colpirono anche Gavorrano). Questi sono solo gli ultimi avvenimenti di un’escalation inaccettabile alla quale dobbiamo porre rimedio. A quegli allevatori tutta la mia solidarietà».
«Il nostro Paese sta guadagnando lentamente e faticosamente l’uscita da una profonda crisi, che è soprattutto economica ma anche ambientale e sociale – precisa Querci -. Permangono però evidenti difficoltà che possono essere ulteriormente fronteggiate partendo dai punti di forza che ci sono riconosciuti in tutto il mondo con il marchio del “made in Italy”: la bellezza, le eccellenze e la qualità dei nostri territori e delle nostre produzioni. E’ quindi dentro il sistema della ruralità che occorre tornare a guardare per pensare ad un futuro che assuma la cifra della sostenibilità ambientale ed economica. Da questo punto di vista le terre di Toscana e della Maremma in particolare, all’interno delle quali si estende il Comune di Gavorrano, sono da anni riferimento sostanziale di buone pratiche legate alla tutela ed alla gestione dei territori, nonché alla produzione ed alla valorizzazione di prodotti locali».
«Ormai da troppo tempo su televisioni, radio e giornali di livello locale e nazionale si assiste ad incomprensibili strumentalizzazioni di ordine ideologico sulla caccia e sui cacciatori da parte di associazioni varie – ricorda il vicesindaco -. Cacciatori ai quali, invece, vanno riconosciuti ruoli e funzioni di merito. Se oggi i nostri territori sono densamente popolati di fauna selvatica e se vengono contenute le presenze di specie opportuniste e dannose per l’ecosistema e per l’attività agricola, lo si deve allo scrupolo gestionale dei cacciatori e alle loro attività di prelievo. In questo contesto occorre fare uno sforzo collettivo perché i difficili equilibri faunistici vengano mantenuti entro i limiti della sopportabilità come spesso viene indicato anche dalle autorità scientifiche. Indicazioni molte volte disattese per via di polemiche strumentali e senza senso. Basti pensare alle vicende inerenti la presenza del lupo e dei cani inselvatichiti. Oppure basti ragionare sul problema del proliferare incontrollato delle specie di ungulati oggi arrivati oltre ogni limite di sopportabilità».
«Purtroppo non si riesce ad affrontare concretamente l’argomento, differenziando anche le azioni da intraprendere, perché si manifesta una opposizione preconcetta che non aiuta a risolvere i gravi problemi sui quali pastori, allevatori, agricoltori per lavoro o per hobby e cacciatori da tempo lanciano grida d’allarme. Chiediamo che il sindaco e tutti gli amministratori competenti si facciano portavoce di queste istanze in tutti i contesti istituzionali dove molti problemi noti giacciono in maniera paurosamente silente. Perché è oggi il momento di assumersi delle concrete responsabilità per salvaguardare le nostre radici e tutte le attività che fanno parte del bagaglio culturale della Toscana, della Maremma e di Gavorrano come la caccia, l’agricoltura e l’allevamento».