ROSELLE – «Questa stagione si commenta da sola. Migliori in tutto». Sono le prime parole del presidente del Roselle Simone Ceri sulla sua prima squadra, fresca della conquista matematica della promozione in Eccellenza dopo il trionfale 2-1 in casa del Gracciano. I numeri sono più che eloquenti: ad una gara dalla fine ufficiale dei giochi i rosellani sono primi in classifica ma anche in attacco e in difesa, con più vittorie e meno sconfitte di tutte, a sei punti dall’immediata inseguitrice e soprattutto a cinque anni esatti dalla rifondazione.
«Non ci sono parole – ha continuato il patron biancoceleste – è andata oltre il pensabile e il previsto. Assolutamente non immaginavamo una vittoria così e in così poco tempo. La nostra arma migliore? L’attaccamento alla maglia da parte di tutti quanti, dallo staff tecnico alla dirigenza, dal giocatore più grande al più piccolo, da chi c’era dall’inizio a chi è arrivato l’anno scorso».
La cavalcata del Roselle, matricola di lusso a settembre ma da subito protagonista a suon di successi, è stata solo apparentemente semplice. «Esserci sempre con la testa è stato faticoso – ha proseguito Ceri – Non siamo mai stati tranquilli durante la stagione: quello che giorno dopo giorno stavamo facendo è stato un miracolo. Sapevamo che sarebbe stata dura e così è stata, anche perché dietro avevamo un avversario tosto come lo Sporting Cecina…ma abbiamo avuto qualcosa in più. Ogni gara è stata bella e ci ha dato qualcosa, difficile ricordarne una in particolare dopo un’annata così. Dopo il Grosseto siamo l’unica società del Comune che parteciperà al campionato d’Eccellenza, sempre se non ce ne andiamo via prima. L’ultima giornata contro il San Miniato, che affronteremo come tutte le altre, la disputeremo in un impianto senza tutte le attrezzature che merita una squadra a questi livelli e neo campionessa».
Le ultime parole del presidente rosellano toccano note ben più auliche: «Vittorie come questa meritano di essere festeggiate a lungo, per giorni e giorni. Non avevamo fatto fioretti né promesse, ma dico che nelle ultime tre trasferte, inclusa questa, il completo da gioco è stato scelto da mio figlio. Oggi avevamo quello celeste, mentre l’altra volta era tutto dedicato a Gusmano Pallini, che oggi mi sento proprio di ricordare una volta di più. Questo successo è dedicato a lui».