GROSSETO – Predatori ancora all’attacco dei greggi nel grossetano. Coldiretti proclama lo stato di mobilitazione e scrive di nuovo all’assessore all’agricoltura, Marco Remaschi.
La presa di posizione della principale organizzazione agricola arriva dopo le ennesime stragi di ovini nella zona di Manciano. Ma l’emergenza predatori tocca da vicino tutta la toscana e tutti gli allevamenti.
Nella lettera firmata dal Presidente Regionale, Tulio Marcelli e dal Direttore Regionale, Antonio De Concilio, Coldiretti ha rivendicato, lo scorso 6 aprile, la necessità di interventi seri, mirati e definitivi per contrastare una situazione non più tollerabile per la zootecnica regionale. Sono ormai quotidiane le segnalazioni di avvistamenti, raid e stragi anche durante le ore del giorno che arrivano dagli allevatori. Le ultime preoccupanti notizie sono arrivare dal presidente ed il direttore della Federazione maremmana, Marco Bruni ed Andrea Renna.
Da qui la lettera all’assessore Remaschi. “La Regione Toscana – scrive Coldiretti – ha dichiarato in più occasioni la volontà di promuovere e realizzare interventi concreti ma, al di là di tale volontà si è potuto solo registrare il ritardo nell’emanazione dei provvedimenti attuativi della legge obiettivo sul controllo degli ungulati e nell’uscita del bando per gli indennizzi a sostegno degli allevatori.
Occorrono risposte definitive – prosegue Coldiretti – per gli impegni assunti che riguardano la piena ed immediata attuazione del protocollo sottoscritto in merito alla cattura degli ibridi anche per la tutela delle biodiversità e per la chiusura della fase di monitoraggio con i risultati emersi”. Coldiretti chiede anche la cattura degli ibridi e la relativa implementazione delle azioni e tale scopo correlate con distribuzione omogenea su scala regionale, la rivisitazione della normativa, ad oggi in vigore in regione Toscana, che in alcuni casi, non consente di liquidare agli allevatori l’intero danno subito se questo è superiore a 15.000 nel corso di un triennio. “La Regione – prosegue Coldiretti – ad oggi non ha dato seguito all’impegno di intervenire presso l’Unione Europea per notificare il regime di aiuto che, essendo un rimborso di danni subiti, non può essere trattato come un sostegno all’impresa. Per Coldiretti la formula del risarcimento o del contributo non sono le soluzioni. “Servono risposte – conclude Coldiretti – per evitare un ulteriore inasprimento del clima”.