GROSSETO – Sul “caso Almirante” che sta scuotendo il dibattito politico in città dopo le dichiarazioni su Facebook di Giovanni Lamioni, leader di Passione Grosseto, interviene anche il circolo Arci del “Festival Resistente” che ormai da anni organizza a Grosseto una delle manifestazione più significative di tutta la provincia sui temi dei diritti e della Resistenza in chiave storica e attuale.
«A Grosseto – scrivono dal Festival Resistente – la corsa a sindaco si è tinta di nero (tra il goffo e l’inquietante, come è tipico di quel colore politico), con autorevoli esponenti del territorio orgogliosi di rivendicare la propria ‘fede’ in Almirante.
Almirante? Sì, proprio lui, quello che nel 1944 firmò e curò la diffusione del manifesto con cui si disponeva la condanna a morte di sbandati e partigiani, che in Maremma condusse al massacro della Niccioleta nel quale 83 minatori furono fucilati.
In fondo che Almirante sia sempre di attualità non stupisce, e non solo perché giusto l’ultima amministrazione di centrodestra di questa città tentò di intitolargli una via, ma soprattutto perché parliamo di uno dei più violenti assertori della teoria e della pratica del razzismo, che solo a Grosseto durante il fascismo portò alla deportazione di 34 ebrei, quasi tutti uccisi, e che, mutatis mutandis, purtroppo oggi ritroviamo nel Dna di molte delle forze politiche che in questa campagna elettorale sostengono i candidati della destra e del centrodestra, che guarda caso sulla ‘querelle Almirante’ si sono trincerati dietro un (equivoco) silenzio.
Il 25 aprile si avvicina, e siamo certi che quel giorno tutti i candidati alla carica di sindaco della nostra città saranno in piazza a festeggiare la Liberazione dell’Italia dal fascismo, e a ricordare i tanti partigiani che combattendo e dando la vita hanno reso possibile, oggi, anche questa campagna elettorale.
Se poi vorranno pure salire al Cassero, saranno i benvenuti alla diciottesima edizione del Festival Resistente, dove ogni anno si incontrano le tante realtà dell’associazionismo e del volontariato della nostra comunità sotto il segno dell’uguaglianza, della partecipazione e della solidarietà: in una parola, sotto il segno della Costituzione, patrimonio di tutti».