GROSSETO – Il tema della sicurezza è e sarà uno degli argomenti centrali dlla campagna elettorale. Uno di quei temi presente in tutti i programmi dei candidati a sindaco. Lorenzo Mascagni, candidato del centrosinistra, ha presentato le sue proposte durante un incontro pubblico proprio in questi giorni.
Oltre alla videosorveglianza, progetti che già stanno partendo e che saranno potenziati, Mascagni e e la sua coalizione sono a lavoro su altre iniziative.
«I furti nelle abitazioni e nei negozi – dice Mascangi -, il rapporto tra i cittadini italiani e migranti non sempre facile, i parcheggiatori abusivi, il fenomeni di bullismo sulle mura o nelle scuole. Questi temi non possono essere affrontati tutti allo stesso modo, hanno bisogno di risposte differenti ma ognuno di essi concorre a determinare la sicurezza nella nostra comunità».
«Per questo ci impegneremo su più fronti:
1) Favoriremo il recupero e la rigenerazione degli spazi urbani pubblici e privati. (Risposta di natura urbanistica)
2) Risposta economica: la crisi c’è stata e ha lasciato il segno, non possiamo nasconderlo. Nel comune di Grosseto sono 30mila i disoccupati su una popolazione di 70mila persone in età da lavoro, tra i 14 e i 64 anni. Una città con meno disoccupati è una città più sicura. Per questo dovremo affrontare le politiche del lavoro con massima attenzione per favorire la ripresa.
3) Risposta di natura culturale e sociale: l’alcolismo nei minorenni, le bande di bulli, l’inciviltà di chi deturpa gli spazi pubblici richiedono un intervento di natura sociale e culturale che coinvolga le scuole, ma soprattutto le famiglie. Dovremo dare risposte anche in questi termini».
«Una città più sicura si costruisce con l’impegno di tutti. Non si risolvono i problemi chiedendo l’intervento dell’esercito: è un modo per delegare completamente le responsabilità, che non porta da nessuna parte. Thomas Hobbes, filosofo del 1600, aveva coniato l’espressione homo homini lupus, l’uomo è un lupo per l’uomo, riferendosi all’istinto innato dell’uomo di sopraffare i propri simili. In una società così concepita in cui il più forte sbrana il più debole la sicurezza si garantisce solo intervenendo con fermezza, con le maniere forti. Nei periodi storici più difficili, come quello in cui ha vissuto il filosofo Hobbes e come il nostro, in cui la gente è incattivita e impaurita per la crisi, questa convinzione fa presa con facilità. Pochi anni dopo, cambiando il contesto storico e le condizioni di vita, un altro filosofo, John Locke, afferma un concetto molto diverso: la politica deve aiutare le persone ad essere libere. Ecco, noi vogliamo contribuire a creare un progetto di città solidale, in cui ogni componente trovi la propria dimensione, il proprio spazio di libertà, nel pieno rispetto di quello altrui, riconoscendo il valore e la forza di essere una comunità».