GROSSETO – «Ci hanno chiesto molte più tasse di quelle di cui il Comune avesse effettivamente bisogno. Dal 2013 stiamo pagando 5-6 milioni di tasse in più al Comune di Grosseto. Il gettito da addizionale Irpef, di 2 milioni fino al 2006 quando governava il centrodestra, è diventato di 5 milioni dal 2007 al 2011, di 7 milioni nel 2012 e di 8 milioni dal 2013. A questi incrementi, dal 2013 devono essere aggiunti almeno altri 3 milioni in più di tassa sui rifiuti che, per disposizioni nazionali, deve coprire l’intero costo del servizio. Negli ultimi 10 anni, il Pd ha giustificato gli aumenti della tassazione come necessari a fronte dei pesanti tagli ai trasferimenti statali; in realtà, i minori trasferimenti ammontano in media a 3-4 milioni l’anno». Questo l’intervento degli esponenti dei gruppi consiliari Lista Lolini e Ppe.
«E le risorse comunali non sono state spese nemmeno bene; ne ricordiamo alcune. Ricordiamo che la riforma dei criteri di accesso e tariffazione degli asili operata nel 2011 e nel 2014 dagli Assessori Ceccarelli e Stellini ha comportato un aumento degli accessi in fascia esente o medio bassa, determinando minori introiti da rette e difficoltà di riscossione delle stesse – aggiungono dalle opposizioni -. Abbiamo rilevato che, in molti casi, gli ammessi agli asili in fascia esente, avendo almeno un genitore che non lavora o la presenza di nonni in famiglia, utilizzino il servizio come una specie di ludoteca, in base alle esigenze settimanali della famiglia e senza una frequenza regolare».
«Inoltre, ricordiamo che l’Amministrazione non ha saputo garantire la prosecuzione di tutti i posti negli asili in convenzione, riducendoli da 92 a 38 all’inizio dell’a.e. 2015/16. Nel 2015 l’Amministrazione comunale è stata sanzionata con il blocco delle assunzioni perché nell’anno precedente ha pagato i propri fornitori con una media di 120 giorni di ritardo. Il Comune ha utilizzato 400 mila euro, previsti per assunzioni a tempo indeterminato da scorrimenti di graduatorie (compresi agenti di Polizia municipale), per contributi, patrocini ed iniziative varie, invece che conservarli per tale finalità».
«Sul fonte dei servizi sociali, come noto, l’Amministrazione ha dimezzato la compartecipazione ai contributi per chi vive in affitto, risultando penalizzata dalla Regione che, a sua volta, ha dimezzato il proprio contributo; complessivamente, nel 2015 sono state stanziati 600 mila euro, invece del tradizionale milione di euro – proseguono -. Negli anni passati, la maggioranza Pd ha speso 1,5 milioni per l’acquisto di fondi sotto il livello di strada, da sistemare con opportuna climatizzazione, per realizzare l’archivio degli atti comunali; il mutuo è stato contratto da Investia (oggi Sistema srl), a cui il Comune di Grosseto paga una locazione annuale (tale da coprire il costo di indebitamento) che tuttavia non rientra nell’indebitamento ufficiale dell’Ente».
«Nel 2015 i cittadini sono stati chiamati a presentare progetti per Grosseto Partecipa. L’iniziativa è costata 37 mila euro, di cui 27 della Regione e 10 del Comune. L’Amministrazione ha chiesto ai grossetani come spendere 400 mila euro – dicono ancora -. Ad oggi, i progetti non sono ancora stati approvati dalla Giunta e per di più le risorse non risultano impegnate, né pare che l’iniziativa possa avere un futuro concreto».
«Il Pd spesso sostiene di aver ereditato dal centrodestra pesanti debiti, pur di nascondere la propria incapacità di governo negli ultimi 10 anni – concludono -. La realtà è che chi vincerà le elezioni, una volta aperti archivi e cassetti, si renderà conto del grande lavoro che dovrà fare, perché queste sono soltanto alcuni delle gravi eredità che saranno lasciate ai prossimi amministratori».