GROSSETO – «Con il via libera odierno al testo definitivo del Codice della Vite e del Vino” – sottolinea l’On Luca Sani, presidente della XIII Commissione agricoltura della Camera – abbiamo rispettato l’impegno che ci eravamo assunti esattamente un anno fa al Vinitaly di Verona, dove domenica prossima illustreremo nel dettaglio le ultime modifiche apportate all’articolato destinato all’approvazione entro poche settimane». Così l’On Sani, a pochi minuti dalla conclusione della seduta della Comagri che ha licenziato il testo. Lunedì prossimo il testo sarà illustrato alle 11.00 nell’area Talk Show presso il padiglione del Mipaaf al Vinitaly.
«So bene quanta attesa ci sia per il testo unico sulla “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino” – aggiunge Sani – e capisco anche l’impazienza del vasto e importante mondo che ruota intorno alla filiera vitivinicola. Quello che abbiamo affrontato in questi due anni, tuttavia, è un lavoro mastodontico che oggi sfocia in un testo organico che dà ai produttori risposte complete sotto ogni punto di vista, costruite intorno ai due assi portanti della semplificazione amministrativa e della sicurezza alimentare. Principi che informano tutti i nove titoli in cui è articolata la legge e che trovano una declinazione nel Sian (sistema informativo agricolo internazionale), per semplificare gli adempimenti attraverso l’istituzione di una innovativa rete informatica di gestione, e nello Schedario vitivinicolo istituito presso il Mipaaf, mirato a contenere tutte le informazioni sul potenziale produttivo viticolo.
Sul fronte della scurezza alimentare, invece, sarà decisiva la competenza assegnata al Mipaaf del coordinamento delle amministrazioni coinvolte nei controlli, che saranno effettuati attraverso due strumenti specifici come “Piano annuale dei controlli” e “Registro unico dei controlli”.
L’idea è che la certezza dei criteri e delle modalità ispettive liberi le aziende da vessazioni e ostacoli di natura burocratica. L’obiettivo è infatti facilitare i produttori, facendogli cogliere le opportunità sui mercati esteri, dove c’è la possibilità di conquistare nuove importanti fette di mercato. Negli ultimi quindici anni, infatti, il fatturato vitivinicolo è cresciuto in modo esponenziale passando da 900 milioni a ben oltre i 5 miliardi di euro».