GROSSETO – 130 reperti archeologici sequestrati per un valore di oltre 60 mila euro. È questo il “tesoro” recuperato dagli uomini della Guardia di Finanza della tenenza di Orbetello. Il ritrovamento è avvenuto durante un servizio di controllo del territorio svolto nei pressi di Capalbio.
All’interno di due buste nere normalmente utilizzate per la spazzatura, abbandonate lungo la strada statale Aurelia all’altezza di Capalbio in località Dogana di Chiarone, i militari del Nucleo Mobile della Tenenza hanno rinvenuto un piccolo tesoro di pregevole interesse culturale e archeologico.
All’interno dei sacchi di plastica erano custoditi 130 reperti di varia fattura, ascrivibili a diverse epoche tra il VII e il I Sec. a.C., che dalla vendita sul “mercato nero” avrebbero fruttato un guadagno illecito stimabile in 63.000 euro.
Tra i reperti sequestrati spiccano alcuni pezzi: due anfore, una greco-italica e l’altra africana, e un oinochoe in bucchero (vaso in ceramica simile ad una brocca utilizzato per versare il vino o l’acqua) ascrivibile al VII Sec. a.C..
Sono in corso ulteriori accertamenti per risalire alla provenienza dei beni e per individuare i responsabili del traffico illecito.