GROSSETO – Torna Vivifiume, l’iniziativa di associazione Terramare e comitato provinciale Uisp per conoscere e vivere al meglio il fiume Ombrone. Vivifume Ombrone è un po’ navigare immersi nella natura selvaggia, nasce dalla necessità di valorizzare il fiume Ombrone spesso visto come elemento avulso al territorio, “un fiume dimenticato”.
Da alcuni anni l’Acquaviva Uisp in collaborazione con l’associazione Terramare sta lavorando per far conoscere il fiume al pubblico e renderlo fruibile attraverso attività di canoa, sup, soft rafting, mountain bike, equitazione e trekking. Si parte dalla conoscenza dei corsi d’acqua per approcciarsi ai contratti di fiume come strumenti strategici per la gestione integrata dei fiumi.
«Pochi chilometri di macchina dai principali centri abitati e ci ritroviamo in mezzo alla natura, lontano dalla civiltà e completamente soli a scivolare sull’acqua di questo fiume per vivere un’avventura – afferma Maurizio Zaccherotti, coordinatore territoriale Acquaviva Uisp – Il tratto che navigheremo durante Vivifiume il 9 e 10 aprile è di 22 chilometri (13 la prima tappa da Paganico a Pianetti e 9 la seconda tappa dai Pianetti fino all’Arcille) e non rappresenta difficoltà particolari nella sua navigazione. Un fiume molto adatto a chi vuol stare a contatto con la natura senza incontrare pericoli estremi nell’attività della canoa/kayak, canoa canadese, canoe sit on top, sup e gommoni».
Preso atto che non si tratta di un fiume con pendenze alpine, rapide mortali e volumi di acqua particolari, se non in condizioni di piena dovuta a forti piogge, va ricordato che affrontare l’esperienza della canoa è comunque un’avventura da non sottovalutare. Le improvvisazioni non sono consigliate. Per affrontare un tratto di fiume che scorre in mezzo alla campagna e bosco, relativamente lontano da strade o centri abitati è necessario avere un minimo di esperienza e la necessaria attrezzatura. La natura instabile dell’Ombrone in merito ai livelli idrometrici determina inoltre condizioni di navigabilità differenti che rendono ogni discesa diversa dall’altra.
«Partecipare a Vivifiume – prosegue Zaccherotti – è perciò un’occasione importante per dare forza ad un messaggio che Uisp sta portando avanti da tempo e che riguarda la necessità di valorizzare i corsi d’acqua italiani attraverso il coinvolgimento diretto delle comunità».