BAGNO DI GAVORRANO – «Di te ricorderemo il ridere forte, le abbuffate di pizza e le serate in discoteca tutti insieme» È un ritratto solare quello che di Elena fa la cugina. E la parola raggio di sole è quella che più ricorre per descrivere Elena Maestrini, la ragazza di Gavorrano morta in un incidente in Spagna, dove si trovava per l’Erasmus.
Gavorrano è un paese chiuso per lutto. Il dolore è immenso, come la folla che ha voluto portare il proprio saluto a Elena e ai suoi genitori, Gabriele e Roberta; una folla enorme, come se il dolore, se condiviso, potesse fare meno male. «Vorremmo che questo fosse un brutto sogno, vorremmo svegliarci» ha esordito il parroco di Bagno di Gavorrano, don Giuseppe. «E invece dobbiamo andare incontro a questo dolore e guardarlo in faccia».
«Con la morte di Elena il sole se ne va, e con esso la gioia e la speranza – prosegue il sacerdote guardando gli amici di Elena che siedono ai lati dell’altare -. Verrebbe da chiedere a Dio dove era in quell’alba, quando un incidente falciava 13 rose da poco apertesi alla vita. Le risposte sono difficili, e come diceva una canzone “le porta via il vento”. Anche Gesù sulla croce chiese a Dio perché lo avesse abbandonato, ma alla fine Cristo consegnò a Dio il proprio spirito, quello che possiamo fare tutti, abbandonarci fiduciosi nelle mani di Dio».
«Elena era un fiore tra i fiori, rosa tra le rose del nostro giardino, e come un fiore reciso l’ha portata via il vento – prosegue Don Giuseppe – il vento l’ha portata su una stella assieme alle sue amiche, e a me piace pensare che ora lei sia una di queste stelle, con i suoi occhi pieni di sogni… Elena è anche un po’ figlia nostra, di tutti noi, il suo sogno è anche il nostro, non dobbiamo tradirlo».
«Sarebbero milioni le cose da dire su Elena – racconta la cugina – non è giusto che per un minuto sbagliato sia successo tutto questo. Nulla è giusto in questa storia. Elena era l’estate fatta persona: solare, schietta e assolutamente sincera, abbiamo condiviso tanti momenti insieme, con i nostri amici siamo cresciuti tutti assieme. Abbiamo passato anni a chiacchierare del nostro futuro, e ora che grandi lo siamo diventati, Ele non sarà con noi. È come avere un vuoto, un abisso, in un punto profondo dell’anima. Un pezzo di un puzzle, perso per sempre. Ele sarà sempre con noi, l’abisso resterà, tutto sta a vedere come colmeremo quel vuoto. Lei per noi sarà sempre quella che rideva a voce alta e si abbuffava di pizza o organizzava serate in discoteca e faceva le unghie alle amiche. In quell’abisso metteremo quel che è sempre stata: un raggio di sole. Elena: non smetteremo mai di volerti bene».