GROSSETO – Al via il progetto “Scintille di vita”, promosso dall’associazione Niccolò Campo Onlus, assieme all’istituto comprensivo 5, con la collaborazione del 118 di Grosseto. Alla scuola Vico di viale Uranio è stato consegnato un defibrillatore, collocato nell’atrio dell’istituto e utilizzabile in caso di emergenza. «Abbiamo scelto una scuola perché qua confluiscono tanti giovani– spiega Sergio Campo, presidente della Onlus -. Al resto ha pensato il 118, la cui presenza è fondamentale per dare gambe al progetto».
“Scintille di vita”, oltre alla donazione del defibrillatore alla scuola, ha inaugurato un percorso di di formazione portato avanti dal 118 e un incontro informativo con i genitori, dove si affronta il tema del primo soccorso pediatrico. «Il progetto è partito, ma non ha una fine effettiva, andrà avanti finché ce ne sarà bisogno, anche con altre realtà scolastiche se ci sarà la stessa necessità – aggiunge Sergio Campo -, confidando magari negli effetti della raccolta fondi e nell’aiuto di altri soggetti. Ci tenevo che fosse proprio oggi – dice Campo -, perché è una data importante, visto che si celebra il compleanno di mio fratello che ha dato il nome all’associazione».
Il progetto, da parte dell’istituto scolastico, è stato abbracciato sin da subito. «Grazie alla donazione del defibrillatore, ben 860 ragazzi del plesso saranno coperti in caso di emergenza – spiega la dirigente scolastica Alessandra Marrata -. Sicuramente siamo molto felici dell’opportunità e della disponibilità mostrata, al punto che è già stato fatto il primo corso per l’uso del defibrillatore da pare del nostro personale, con venti partecipanti. Ci stiamo attivando per avere su tutti i plessi, a partire dal prossimo settembre, l’intera copertura per quanto riguarda I defibrillatori».
Il progetto ha visto la presenza attiva del personale del 118. «Mediamente nei paesi europei si verifica un arresto cardiaco ogni mille persone, mentre nella nostra provincia sono duecento all’anno, cinquanta dei quail fuori dalle patologie note – conclude Robusto Biagioni, direttore del 118 -. Intercettare una parte di questi casi significa ricondurre alla vita normale una persona senza chance di sopravvivenza».