FOLLONICA – In questi ultimi anni molte amministrazioni locali si sono impegnate in politiche dirette a combattere le discriminazioni di genere, favorendo l’inclusione sociale della popolazione omosessuale e transessuale dando segnali tangibili del loro impegno, come i comuni di Torino e Roma che dal 2006 hanno promosso la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere (Re.a.dy); anche il comune di Follonica ha ritenuto opportuno dare la propria adesione alla “Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”, sottoscrivendo la “Carta di intenti” per la promozione di una cultura dell’accoglienza e del rispetto reciproco, combattendo tutte le forme di discriminazione.
«Follonica è il primo comune nella provincia di Grosseto ad aver aderito alla Re.a.dy – spiega l’assessore Giorgieri – poiché da sempre riteniamo queste tematiche molto importanti per la nostra società e speriamo che le altre amministrazioni perseguano questa strada, favorendo così l’inclusione sociale della popolazione omosessuale e transessuale, dando segnali tangibili del loro impegno».
L’adesione alla Re.a.dy rappresenta la possibilità di avere un confronto e una condivisione di obiettivi con altre realtà, finalizzati proprio al riconoscimento dei diritti di soggetti discriminati per orientamento sessuale ed identità di genere; in Italia, infatti, come confermano le più recenti indagini statistiche nazionali (La popolazione omosessuale nella società italiana, Istat, 2010) le persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) vivono situazioni di discriminazione nei diversi ambiti della vita familiare, sociale e lavorativa a causa del perdurare di una cultura condizionata dai pregiudizi. Risulta pertanto essenziale l’azione delle pubbliche amministrazioni per promuovere, sul piano locale, politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone Lgbt, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi.
Al fine di dare visibilità a quanto è stato fatto in alcune realtà locali su tutto il territorio nazionale, si intende promuovere una Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni che sappia valorizzare le esperienze già attuate e adoperarsi perché diventino patrimonio comune degli amministratori pubblici locali e regionali italiani. La Rete vuole porsi anche come soggetto attivo per il riconoscimento dei diritti delle persone lgbt nei confronti del Governo centrale, sulla base delle numerose affermazioni contenute nelle risoluzioni e nei trattati dell’Unione Europea.