GROSSETO – Si intitola “Anime sospese” il libro scritto da Clelia Pettini ed edito da Effigi. Il libro è una raccolta di storie di migranti e operatori che lavorano sull’accoglienza. «L’idea è far conoscere queste persone, che vivono sul nostro territorio – racconta l’autrice – e ho raccolto le loro esperienze con una serie di interviste, cercando di cogliere anche sensazioni, atteggiamenti, oltre che vissuti. Ho cercato di dare voce alle storie per far parlare, per quanto possibile, i fatti senza troppi pregiudizi».
«L’idea è che con la conoscenza ci si possa fare un’idea un po’ più profonda del fenomeno che stiamo vivendo e che non è, per il momento, destinato ad arrestarsi – prosegue Pettini -. Ci sono anche le esperienze degli operatori, molto spesso bistrattati perché operano con il disagio e che, anche i più esperti e preparati, sono stati in qualche modo profondamente cambiati dal fenomeno che viviamo. Vorrei con questa breve raccolta stimolare una riflessione sull’accoglienza e cercare così di aprire nuove prospettive».
Il libro è una raccolta di storie per narrare l’esodo dei nuovi migranti: un libro che non osa dare spiegazioni al fenomeno epocale che stiamo vivendo, ma cerca, attraverso la voce di alcuni dei protagonisti, di raccontare gli aspetti di un evento che modificherà profondamente la nostra idea del mondo. Attraverso le vicende dei migranti e degli operatori che li accolgono, Anime Sospese prova a mettere in evidenza le luci e le ombre di un modello di accoglienza.
Il libro si conclude con una serie di luoghi comuni sulla migrazione e l’accoglienza e alcuni dati.
CLELIA PETTINI, giornalista professionista, laureata in Scienze della comunicazione e Teoria della comunicazione e tecniche dei linguaggi persuasivi, lavora come freelance occupandosi, principalmente, di uffici stampa e comunicazione. Ha collaborato con quotidiani e riviste toscane e, dal 2008, si occupa di sociale e immigrazione.