GROSSETO – Botta e risposta tra Deceris e Anpi. L’associazione di destra ha infatti deciso di organizzare un sit-in contro i parcheggiatori abusivi, una manifestazione che per l’Anpi «urta la coscienza e la sensibilità di ogni persona libera».
«L’associazione La Deceris ha indetto due giornate di manifestazione per sensibilizzare l’amministrazione comunale e gli organi competenti sulla presenza “massiccia e invasiva” di parcheggiatori abusivi all’ospedale Misericordi di Grosseto e nelle aree di parcheggio pubbliche del centro. Come sottolinea il presidente Gino Tornusciolo “il fenomeno negli ultimi tempi è diventato un vero problema per chi si reca in ospedale” Da qui l’esigenza sentita, di sensibilizzare le istituzioni local, anche ricordando la normativa viggente».
«Il regolamento regolamento di polizia urbana in merito è chiaro – dice l’associazione – vieta qualsiasi forma di elemosine in luoghi pubblici o aperti al pubblico, vieta anche di esercitare mestieri ambulanti nell’ambito del territorio comunale che non rispettano specifiche norme, a tali contravvenzioni applica anche delle sanzioni che vanno dai 25 ai 150 euro. Ci si chiede come mai allora – prosegue l’associazione Deceris – l’amministrazione non prenda provvedimenti in merito, ormai non si può più fare finta di nulla, molte sono le segnalazioni e le continue lamentele da parte dei cittadini».
La Deceris ha indetto due giornate di «manifestazione permanente sul luogo, sabato 12 e sabato 19 marzo dalle ore 9 alle ore 13, durante le quali alcuni volontari svolgeranno vigilanza e una raccolta firme per richiamare l’attenzione delle istituzioni locali. Un modo simbolico – puntualizzano – per dire a chi di dovere, a nome di tutta la cittadinanza che il problema è reale, c’è e va affrontato».
A stretto giro arriva la risposta dell’Anpi provinciale «Leggiamo con sgomento che appena sbarcata a Grosseto la Deceris (un’associazione di estrema destra collegata con Casa Pound, i cui militanti si definiscono orgogliosamente “i fascisti del terzo millennio”) ha deciso di far vedere a tutti di che pasta è fatta. Dopo aver celebrato a modo suo i caduti delle foibe, con il solo scopo di usare quella tragedia come arma contundente contro l’anima democratica e antifascista del Paese, adesso non trova di meglio che prendersela con i più deboli: gli immigrati di colore che aiutano gli utenti dell’ospedale a trovare il posto auto in cambio, se vogliono, di qualche spicciolo, bollandoli con l’aggettivo volutamente infamante di “abusivi”».
«Evidentemente quelli della Deceris si sono dimenticati, o forse non sono mai stati a conoscenza, dei due secoli di colonialismo durante i quali l’Occidente ha spoliato il cosiddetto “terzo mondo” di beni vitali – prosegue Anpi -; di sicuro non li tange il fatto che Nazioni civili continuano ad alimentare conflitti armati specie nel Continente africano o in Medio Oriente e a mantenere le popolazioni ivi residenti nella paura e nella fame, costringendo questa umanità dolente a cercare altrove la possibilità di vivere. Arrivati da noi, di tutto questi migranti abbisognano meno che di odio razziale. La legalità è cosa seria, le leggi e i regolamenti vanno rispettati, ci mancherebbe altro, ma quella reclamata contro gli inermi, che prescinde e addirittura colpisce chi chiede accoglienza e solidarietà, in quanto essere umani come tutti noi, è tutt’altra faccenda: è piuttosto un impulso repressivo e vergognoso che urta la coscienza e la sensibilità di ogni persona libera. E’ la stessa animosità che in altri contesti porta a innalzare muri per contenere con la forza, invece di gestire con la politica, il flusso migratorio del nostro tempo, facendo fare al Vecchio Continente un passo indietro spaventoso verso una nuova barbarie, che nega alla radice il grande progetto comunitario».
«Perciò l’ANPI, erede dei partigiani e portatrice dei valori civili e democratici della Resistenza, che stanno alla base della Repubblica italiana, mentre invita i grossetani ad esprimere il loro sdegno nei confronti di ogni razzismo, si rivolge alle pubbliche istituzioni locali e alle forze politiche rappresentate in Parlamento affinché non sia ulteriormente sottovalutato questo allarmante riproporsi di una ideologia già conosciuta e condannata dalla storia, auspicando altresì che nel caso che ci riguarda vengano quanto prima messe in atto misure concrete di intervento che finalmente uniscano legalità e dignità umana, sicurezza e giustizia sociale, anche adeguando le normative vigenti, non per lasciare le cose nell’attuale improvvisazione – conclude -, ma per dare ad esse la migliore regolamentazione».