GROSSETO – Mancano solo tre mesi all’inizio dei Campionati Europei Paralimpici di atletica leggera, in programma dal 10 al 16 giugno allo stadio Zecchini di Grosseto. Per celebrare questo importante momento nel countdown verso il grande evento internazionale, anche il nuovo appuntamento stagionale di “A scuola con il Campione Paralimpico” è un successo di partecipazione. L’aula magna piena di studenti, al polo liceale Aldi del capoluogo maremmano, accoglie due atleti della Nazionale, entrambi amputati: Federica Maspero, primatista italiana dei 400 metri T43 con il quarto posto ai Mondiali di Doha, e il giavellottista Giacomo Poli, che detiene il record tricolore della categoria F44.
Gli azzurri raccontano la propria esperienza a oltre 200 ragazzi, provenienti anche dall’istituto Manetti-Porciatti, e agli ospiti presenti: Emilio Bonifazi, sindaco di Grosseto, insieme a Sandrino Porru, presidente FISPES, con Roberto Mugnai, preside del polo liceale Aldi, a fare gli onori di casa. L’iniziativa, promossa dalla Fispes in collaborazione con l’Atletica Grosseto Banca della Maremma, prosegue all’interno della campagna A World of Athletics – Un Mondo di Atletica per sostenere gli Europei Paralimpici di Grosseto a largo raggio, con eventi promozionali sportivi e culturali, incontri a scuola, conferenze stampa e reclutamento dei volontari. A World of Athletics, che è anche il motto della rassegna continentale, rappresenta l’enorme potere d’inclusione di questo sport: un unico mondo di atletica, aperta a tutti, normodotati e persone con disabilità, compresa quella relazionale-intellettiva. Nel frattempo si avvicinano anche gli Italian Open Championships 2016, meeting internazionale di atletica paralimpica e tappa italiana del circuito IPC Athletics Grand Prix, che si svolgeranno a Grosseto dall’8 al 10 aprile.
Federica Maspero, 37 anni, lombarda di Cantù e oncologa di professione, è stata colpita da meningite nel giorno del suo 24° compleanno per subire l’amputazione degli arti inferiori sotto il ginocchio e delle dita delle mani, esclusi i pollici, risvegliandosi dal coma dopo due mesi. “Ho iniziato con l’atletica nel 2011, pochissimi anni fa – spiega la sprinter dell’Omero Runners Bergamo – ero stanca di far valere solo la mia testa con i miei studi in medicina. Non ho mai nascosto di aver perso due gambe, ma non mi ero mai messa veramente a nudo. Mi sono comprata due protesi e ho cominciato a correre. Ho provato una grandissima libertà e avverto la stessa identica sensazione impagabile tutte le volte che scendo in pista. Spesso non ricordo di non avere le gambe, la vivo come una situazione normale”. Poi descrive il suo rapporto con l’atletica: “La mia molla è la voglia di vivere. Lo sport mi mette a contatto con una parte profonda di me stessa e mi ha cambiato la vita, aprendomi molti mondi e molte porte. La bellezza dello sport si è tradotta nel diventare una persona in equilibrio, tanto che ho deciso di dedicarmi alla medicina olistica, lasciando la vita di medico ospedaliero”. E in pista? “Ai Mondiali di Doha, prima di partire nei 400 metri, speravo di arrivare in fondo al cosiddetto giro della morte. Ho vissuto un’esperienza stupenda in termini sportivi e con un gruppo che mi ha aiutato a correre serena. Ora voglio fare bene anche agli Europei di Grosseto”.
Giacomo Poli, 31enne ingegnere bolognese, ha perso la gamba sinistra a causa di un incidente stradale nel 2003. Ha praticato a lungo la pallamano, come giocatore di serie A e poi come allenatore di club, mentre nel 2013 è entrato in contatto con l’atletica. Nell’ultima edizione della rassegna continentale, a Swansea nel 2014, si è piazzato quarto. “Agli Europei mi sono sorpreso di vedere tutte quelle persone, ognuna con una disabilità diversa ma con lo stesso sorriso, con una maglia diversa ma con lo stesso spirito. Questo è lo sport. A Grosseto mi auguro di provare la stessa emozione, ma in un posto più bello e con un’esperienza ancora più bella”. Quindi racconta come vive la disabilità. “Ogni giorno è complicato alzarmi e mettere la protesi, ma non ho intenzione di rassegnarmi. Tutti i giorni mi sfido e voglio vincere la partita. Non mi sento speciale, ognuno ha i suoi ostacoli e io mi voglio convincere di riuscire a superarli ogni giorno sempre di più. Poter giocare con gli altri è sempre fonte di emozioni, che sia con una gamba, due o senza. Ho dovuto dimenticare la pallamano per lanciare il giavellotto, ma mi è rimasta la mentalità di atleta con la stessa idea di impegno per allenarmi. Il sogno, non lo nego, è di poter partecipare alle Paralimpiadi di Rio”.
Il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, dichiara: “Lo sport, in particolare quello paralimpico, fornisce un’importante risposta sociale e dà il senso dell’inclusione, dell’accessibilità a tutti. Ci aspettiamo che tanti giovani grossetani potranno partecipare agli Europei, come volontari o come spettatori”. Significative le parole di Sandrino Porru, presidente FISPES: “Vogliamo che tutti siano messi in condizione di esprimere le proprie capacità e la grande ricchezza che risiede in ognuno di noi, altrimenti la collettività rischia di diventare veramente povera. Spero che gli Europei non siano soltanto un grande evento, ma rimangano indelebili nei vostri cuori, per pensare che non si è mai soli, che si può sempre farcela”. Roberto Mugnai, preside del polo liceale Aldi, sottolinea: “Siamo molto contenti di poter ospitare l’iniziativa, anche perché al nostro interno c’è il liceo sportivo. L’obiettivo è di coinvolgere sempre più gli studenti, per dare loro l’opportunità di partecipare a queste manifestazioni”.