GROSSETO – L’Atlante adesso può far festa portando in trionfo il proprio allenatore. Mister Chiappini viene sollevato dai giocatori al termine della gara vinta sulla Sangiovannese che regala la promozione in A2. «Il gruppo si è sempre dimostrato unito e ha lavorato nel migliore dei modi – spiega il mister dei grossetani -. Quando sono arrivato ero consapevole che qua si poteva fare qualcosa di importante». Per l’allenatore non c’è stata una partita chiave in questa stagione, ma solo l’importanza di un lavoro metodico svolto quotidianamente. «Il lavoro settimanale svolto sul campo con i ragazzi è stata l’arma vincente – aggiunge Tommaso Chiappini -. Per il resto non c’è un singolo da premiare, ma una serie di componenti fondamentali per vincere i campionati. C’è stata grande coesione sin da subito tra la squadra, lo staff e la dirigenza. E’ il successo di tutti».
Chiappini poi, resta più ermetico sul suo futuro: «Per scaramanzia non avevamo affrontato il discorso, adesso che l’obiettivo è centrato abbiamo tutto il tempo per sedersi e valutare la situazione con tranquillità e nel migliore dei modi. Occorre stabilire un percorso che anche in futuro possa darci soddisfazioni. La mia speranza è quella di poter continuare il lavoro fatto finora tutti insieme».
Euforico anche il presidente Iacopo Tonelli che ottiene una promozione fortemente inseguita: «Siamo retrocessi nel 2009 e da quel momento sono diventato presidente. Abbiamo deciso di ricostruire con un progetto a lungo termine. Quest’anno c’era la sensazione di poter fare qualcosa di importante, ma di vincere il campionato così, con largo anticipo, non me lo aspettavo». Il presidente rende omaggio anche al tecnico Chiappini: «Prima del suo arrivo ci siamo accorti che chiedevamo troppo a Barelli che doveva stare sul campo e fare anche l’allenatore. Con l’arrivo di Tommaso abbiamo guadagnato un allenatore e un giocatore in un colpo solo. E’ stata una mossa giusta». Sul rinnovo Tonelli è in linea con il mister: «C’è volontà di proseguire assieme, ma ovviamente c’è da ragionarci, non tanto per l’aspetto tecnico, quanto per quello organizzativo».