SCARLINO – «Nell’ottica della riqualificazione dei parchi pubblici e del verde pubblico l’Amministrazione comunale di Scarlino ha completato un primo intervento di sostituzione dei vecchi e malati, oltre che pericolosi, cipressi arizonici posti in via dei cipressi a Portiglioni». Lo comunica il sindaco di Scarlino Marcello Stella in una nota «L’intervento consiste nella sostituzione delle vecchie piante con un tipo di cipresso chiamato italico che non dovrebbe dare in futuro i problemi dati dalle piante che erano attualmente installate».
«Si tratta di un primo intervento – dice Stella – che proseguirà con la sistemazione del parco pubblico di Portiglioni e il progetto di riqualificazione degli altri parchi pubblici del territorio comunale con la dotazione di nuovi giochi, per i quali l’Amministrazione ha aumentato l’impegno economico al fine di migliorare queste aree, che sono fruite principalmente da bambini. Oltre agli interventi di riqualificazione e manutenzione fatti in economia il programma si prevedono altri interventi più corposi. I lavori inizieranno ad inizio della prossima settimana e prevedono un importo complessivo di € 22.201 per Scarlino Scalo e di € 16.138,45 per il Capoluogo. L’ultimazione degli interventi è prevista per la fine di marzo. Nella speranza che, con il contributo di tutti, non si verifichino atti vandalici che rendano vani gli interventi fatti e previsti».
Ma non tutti i residenti sembrano essere soddisfatti dell’intervento «L’abbandono è evidente e una manciata di cipressi rimessi a dimora non cambia la sostanza delle cose» affermano in una lunga nota inviata anche al sindaco.
«La viabilità estiva non permette di uscire dal quartiere, infatti si rimane incolonnati per ore al bivio del Puntone completamente bloccato, unico caso in tutta l’area della zona nord come se fossimo ad un casello autostradale iper affollato – prosegue la nota -. Parco di Portiglioni e aree limitrofe con due tabelloni da Pallacanestro privi di canestro da oltre un anno, una pista con mattonelle scassate, un parco disadorno con rami che cascano ad ogni ventata. Qualcuno trovi un marciapiede in questo quartiere o una pista ciclabile salvo quel pezzetto malmesso e pericolante davanti al Porto. Illuminazione che lascia il quartiere al buio diversi giorni consecutivi per diverse notti all’anno. E per finire la sicurezza. Furti nelle case a non finire ( ui si fa saltare in aria un bancomat senza che ci sia alcuna sorveglianza). Schiamazzi e vandalismi post Discoteca. Insomma una catastrofe».
«I residenti di Portiglioni sono evidentemente cittadini di serie C, infatti a suo tempo furono espropriati di una parte della loro proprietà condominiale e ancora non sono stati indennizzati. Quando in quest’area non c’era il Porto anzi quando di porto non era nemmeno nella testa degli amministratori molti residenti hanno bonificato l’area, pagato e costruito fogne, messe a dimora piante. Avevano nei loro contratti di proprietà insieme alla casa anche un’area comune: La spiaggetta accanto al Ristorante Vittorio, al Puntone di Scarlino. L’amministrazione comunale ci ha espropriato di quel terreno per farlo entrare nel possesso della società Promomar, che avrebbe dovuto realizzare qui non una scuola, un parco o quant’altro bensì abitazioni e fondi commerciali privati inseriti nell’area portuale. Assurdo già il provvedimento di esproprio che favorisce un privato senza che ci sia alcuna utilità pubblica. Infatti ci chiediamo a quasi dieci anni di distanza quale utilità pubblica sia una voragine in quel terreno ricoperta da qualche metro di cemento e di ferraglia, interdetta al pubblico e perché se l’esproprio è stato fatto per un presunto interesse pubblico il Comune di Scarlino non intervenga dal momento in cui il privato (Promomar,Etrusca Marina etc) non procede con l’ultimazione dei lavori, lasciando un disastro ambientale in area preziosa. Il Comune di Scarlino fu celere nell’espropriare, mai ha agito però nel riconoscere un equo indennizzo ai residenti/proprietari, favorendo così di fatto solo la Società Promomar. E’ sotto gli occhi di tutti la disparità di trattamento tra la Società beneficiaria dell’esproprio, alla quale è consentito tutto e i residenti ai quali nulla è dovuto, ma nessuna Autorità muove un passo per capire la situazione e sanare questa terribile vicenda. In sostanza o arriva un Gabibbo di turno o tutto finisce nel dimenticatoio e nelle prescrizioni di turno. Eppure anche la Procura della Repubblica pare si sia interessata della vicenda. Ma tant’è ad oggi tutti fanno finta che il diritto in questa parte della Maremma sia scomparso. Qualcuno aspetterà le prossime elezioni per fare le solite promesse e i soliti giri di parole. I residenti vorrebbero delle risposte e degli interventi urgenti e non solo in materia di indennizzo».