SCARLINO – «Le dichiarazioni del Ministro Galletti, per nulla rassicuranti, in merito alle forti criticità ambientali provocate dalla Nuova Solmine di Scarlino, sono insoddisfacenti e soprattutto non considerano affatto le gravissime conseguenze sulla salute nei riguardi della popolazione locale e di Follonica, derivanti dalle emissioni in atmosfera di sostanze altamente tossiche, in quantità doppia rispetto alla soglia consentita». Così Monica Faenzi deputata di Alleanza liberalpopolare, che giudica negativamente la risposta al question time di oggi alla Camera da parte del Governo.
«Per quanto strettamente collegata la materia ambientale con quella della salute – sostiene Faenzi, che è anche consigliere del comune di Scarlino -, la mia interrogazione tuttavia era rivolta al Ministro della salute, proprio perché era importante conoscere se il Governo fosse in possesso d’informazioni legate agli effetti epidemiologici sulla salute della popolazione locale. Gli aspetti legati alle conseguenze ambientali della Piana del Casone di Scarlino, ove sorgono insediamenti industriali dell’area, erano già noti da tempo, pertanto il Ministro dell’Ambiente, altro non ha fatto, che ripercorrere le fasi relative alle autorizzazioni in materia di prescrizioni ambientale soggette ad AIA e l’osservanza delle norme di prevenzione d’inquinamento da parte della Nuova Solmine».
«Tuttavia – prosegue Faenzi -, sebbene abbia confermato alcune violazioni delle prescrizioni dell’AIA, diffidando il gestore, il Ministro Galletti ha altrettanto dichiarato, come non vi sia alcun tipo di ricadute d’inquinamento ambientale secondo le informazioni provenienti dall’Istituto superiore di sanità. Dichiarazioni queste, prosegue la Faenzi, che in realtà non trovano riscontro a livello locale, in considerazione che per anni più del doppio rispetto alla soglia consentita, di sostanze tossiche sono andate nell’atmosfera ed i meccanismi di misurazione della qualità dell’aria, tra l’altro, non sono stati eseguiti in tutto il territorio, ma solo in alcune zone. Tanto è vero, conclude la Faenzi, che anche l’Asl ha rilevato che i dati statistici non sono appropriati, in quanto è necessario valutare se le malattie epidemiologiche che insorgono, sono legate a zone particolare del territorio. Ecco perché era necessario l’intervento del Ministro Lorenzin, proprio per capire se queste quantità così rilevanti di anidride carbonica solforosa e ossidi di azoto emesse fuori norma per tanti anni, hanno provocato danni alla salute, perché i cittadini di Scarlino e Follonica hanno il diritto di sapere la realtà, considerando fra l’altro, come le ricadute hanno effetti a lungo termine».