GROSSETO – Ha lavorato a New York e nelle più importanti città del mondo occupandosi di sicurezza e di lotta al degrado. È Gianpiero Secco, sindaco di Seggiano, che al fianco di Lorenzo Mascagni ha parlato della situazione grossetana. A Mascagni, candidato alle primarie del centrosinistra, Secco ha dato consigli e spunti interessanti e sopratutto ha aperto nell’incontro con giornalisti e cittadini una riflessione. «Per migliorare la sicurezza in una città – ha detto Secco – c’è bisogno di un’azione su più livelli e sopratutto una visione che tenga conto anche del quadro normativo di riferimento».
Secco ha parlato dell’esperienza del sindaco Giuliani a New York. «Negli Usa è stato possibile fare delle scelte importanti anche grazie alle leggi che sono in vigore, in Italia la situazione è totalmente diversa e per questo si deve operare con attenzione e su più fronti».
Tre i filoni suggeriti e condivisi da Mascagni: lotta al degrado, tecnologia avanzata, coesione sociale. «Dobbiamo agire su più livelli, sono d’accordo: dovremmo avere maggiore presenza di forze dell’ordine, telecamere intelligenti e impegnarci contro il degrado. Già l’attuale amministrazione ha messo in atto un sistema di videosorveglianza che sarà incrementato e quello che possiamo fare di concreto per il futuro è agire in tutte quelle zone della città che debbono essere recuperate». Mascagni punta dunque sul decoro urbano, ma anche sull’azione nei casi dove sia richiesta.
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Prima dell’incontro con Secco infatti aveva ricevuto la visita nel suo comitato elettorale di Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente dell’Anci. Proprio Biffoni ha confermato che l’Anci sta lavorando con il Governo per l’imminente ddl sulla sicurezza urbana. «La sicurezza è un problema complesso e molto sentito che accomuna la maggior parte delle città d’Italia – ha dichiarato Matteo Biffoni – Sarà dunque uno degli aspetti su cui il futuro sindaco di Grosseto sarà chiamato a rispondere dalla comunità. Premesso che il primo cittadino non può farsi carico delle responsabilità e delle scelte che per legge spettano ai Prefetti e che con la normativa attuale il Comune non può fare molto per risolvere i problemi di sicurezza, c’è da dire che maggiori margini di azione arriveranno dal Ddl sulla sicurezza urbana».
«Il Ddl – continua Biffoni – dovrà definire i confini della sicurezza urbana, individuare nuovi strumenti di intervento per i sindaci, un diverso impiego della polizia municipale e nuove fattispecie di reato, per i casi di abusivismo commerciale, parcheggiatori abusivi, contraffazione e accattonaggio. Il diverso impiego della polizia municipale dovrebbe, a mio avviso, essere accompagnato dall’impegno a riconoscere a questi agenti le stesse indennità della polizia ordinaria. Parallelamente all’inasprimento dell’attività di repressione sarà necessaria un’attenta analisi degli spazi andando a riqualificare i quartieri a maggiore criticità. E su questo aspetto il sindaco può fare molto recuperando gli spazi abbandonati, con l’illuminazione pubblica, implementando la videosorveglianza, ma soprattutto tornando a far vivere quei luoghi con l’organizzazione di eventi, la creazione di occasioni di aggregazione».