GROSSETO – È stata una finale ricca di colpi di scena quella dell’edizione 2016 del Premio Premio internazionale pianistico Scriabin organizzato dall’associazione musicale Scriabin in collaborazione con il Comune di Grosseto, la Fondazione Grosseto Cultura, la Fondazione Rotariana Carlo Berliri Zoppi, il Rotary Club Grosseto, con il contributo di Banca della Maremma, Dolci e Biscotti Corsini, Lions Club Grosseto Host, Bluthner Foundation, Semar.
Alla vigilia si presentava come un concerto di elevatissimo livello musicale visti i tre finalisti Feodor Amirov 34 anni dalla Russia, Herrero Morales 20 anni dalla Spagna e Aidan Mikdan, l’olandese di appena 14 anni e i programmi che avrebbero portato.
All’inizio dello spettacolo però, dopo i saluti di rito, è stato il maestro Antonio Di Cristofano, ideatore della manifestazione a presentarsi davanti al pubblico e a dire che il primo pianista, il bravissimo russo di 34 anni Fedor Amirov non era in sala e quindi, attese due chiamate invano, secondo il regolamento internazionale, è stato squalificato dalla gara. “Un fatto unico – ha detto Di Cristofano – ma la decisione era necessaria e inevitabile proprio adeguandosi ai protocolli dei concorsi internazionali.”
Dopo questo momento, si sono esibiti gli altri due finalisti: Aidan Mikdad con Liszt, e Herrero Morales con Beethoven accompagnati dall’Orchestra Sinfonica Città di Grosseto diretta dal maestro Massimo Merone.
Sono stati due grandi concerti di elevato livello musicale, poi la giuria si è ritirata per decidere: il terzo premio è andato a Herrero Morales che ha avuto anche il premio del pubblico; il premio per la migliore esecuzione di un brano di Scriabin è andato a Fedor Amirov che si è comunque presentato sul palco a fine serata, e il primo premio è andato a Aidan Mikdad.
Sul palco sono saliti: l’assessore alla cultura del Comune di Grosseto Giovanna Stellini, il presidente della Fondazione Grosseto Cultura Loriano Valentini, il presidente del Rotary Club Grosseto Giuseppe Vilardo, il presidente del Lions Club Grosseto Host Emanuele Manusia, il presidente della Fondazione Rotariana Carlo Berliri Zoppi Luigi Mansi.
La giuria era composta da Albert Mamriev dalla Russia, Marco Sollini dall’Italia, Saya Sangidorj dalla Mongolia, Sun Hwa Park dalla Corea, Yuri Bogdanov dalla Russia, Marco Vincenzi dall’Italia, Tan Jin dalla Cina e Pierre Van Der Westhuizen dal Sud Africa. A presiederla il maestro Antonio Di Cristofano.