GROSSETO – “E’ il primo passo operativo per lo sviluppo della banda ultra larga in Toscana”. Cosí l’assessore ai sistemi informativi Vittorio Bugli commenta l’incontro di ieri a Palazzo Strozzi Sacrati, tra la Reqione, il Ministero dello Sviluppo Economico e Infratel spa, societá in house del Mise e i rappresentanti degli comuni interessati. Undici i comuni che- trovandosi in aree giudicate non interessanti dagli operatori privati – grazie ai fondi pubblici potranno dotarsi di reti in fibra ottica che consentiranno connessioni a 30 Mbps e oltre i 100 mbps per scuole, edifici pubblici, aree industriali ed almeno il 70 per cento delle unitá abitative. “I cantieri potranno partire già dopo 45 giorni dalla firma delle convenzioni che consentiranno di accelerare i tempi e abbassare i costi” ha spiegato Alessio Belt rame, capo della segreteria politica del sottosegretario allo Sviluppo Economico Antonello Giacomelli che ha la delega alle telecomunicazioni.
“Gli undici comuni – ha detto ancora Bugli all’incontro cui ha partecipato anche l’assessore alle attività produttive e al turismo Stefano Ciuoffo, la direzione dell’agricoltura che fa capo a l’assessore Marco Remaschi e l’Anci – saranno degli apripista rispetto a un intervento che riguarderà tutta la Toscana: di qui al 2020 contiamo di coprire con questa infrastruttura tutta la regione. Ma questo è un esempio di come siamo impegnati per arrivare in anticipo rispetto al termine previsto, in Italia saremo una delle prime regioni a cogliere questo obiettivo.”
“Già la prossima settimana al Mise- dichiara Beltrame- potrebbe essere definito il piano 2016-2020 per tutte le aree bianche (cioé a “fallimento di mercato”) della Toscana. La rete che creeremo resterá di proprietà pubblica. E anche questo rappresenta un valore aggiunto, in linea con le scelte che abbiamo operato finora in Toscana”. Questa prima tranche di interventi (29,2 milioni rispetto ai 253 previsti per l’intera operazione) si è resa possibile grazie all’anticipo di risorse da parte della Regione (25 milioni di risorse, Fesr per le aree produttive e Feasr per le aree rurali) e del Ministero per lo sviluppo economico (4,2). Criterio di selezione di queste aree bianche è stato il rapporto tra il numero di imprese e la popolazione e tra il numero di aziende agricole e la popolazione.
Sulla base di questi indicatori è stata elaborata una graduatoria che ha permesso a questi undici comuni di accedere all’intervento: Santa Croce sull’Arno, Pomarance e Bientina in provincia di Pisa, Roccastrada, Capalbio e Castel del Piano in provincia di Grosseto, Altopascio e Porcari in provincia di Lucca e ancora Cerreto Guidi (Firenze), Campo nell’Elba (Livorno), San Marcello Pistoiese (Pistoia). Ai rappresentanti di questi undici comuni è stata subito sottoposta una convenzione da stipulare con Regione, Ministero e con Infratel per poter avviare l’iter che in tempi brevissimi condurrà alla realizzazione degli interventi. In questi anni un problema che ha rallentato e aumentato i costi dei lavori è stato rappresentato dai tempi biblici di rilascio dei permessi sul territorio, da comportamenti e decisioni non uniformi e spesso senza senso.
Nella convenzione i comuni si assumono l’impegno di abbattere tempi e costi di realizzazione delle infrastrutture. Per abbreviare ulteriormente questo iter la Regione convocherà, facendo tesoro dell’esperienza fatta in occasione dell’ultimo bando per la banda larga, apposite conferenze dei servizi fra i comuni interessati e tutti gli altri enti che devono rilasciare i permessi (es. Anas, Autostrade, Ferrovie, Sovrintendenze, etc)
“Per noi e per il nostro tessuto produttivo – ha concluso Bugli – la copertura della banda ultralarga rappresenta una vera priorità, capace di rendere più competitive le nostre aziende e di colmare il gap accumulato dal Paese nei confronti di molti degli Stati europei. Mi auguro che questo primo intervento faccia da traino a acceleri il percorso in modo che il sistema produttivo toscano colga, in tempi rapidi, i benefici legati all’utilizzo di collegamenti telematici ultraveloci”.