GROSSETO – Fioccano solleciti. Il dirigente del servizio edilizia privata, architetto De Bianchi, nel corso di questa settimana ha iniziato a inviare i solleciti di pagamento a tutti quegli assegnatari delle abitazioni realizzate nel Peep Pizzetti che non hanno ottemperato alla diffida spedita loro nel mese di gennaio. In queste nuove note si legge che agli atti non risultano comunicazioni e/o contestazioni. Il che potrebbe far pensare che il sollecito sia una sorta di bonaria remissione nei termini per quegli assegnatari distratti che si sono dimenticati di pagare. Questa la posizione degli esponenti del Movimento 5 Stelle
«Se questa è la speranza del Comune è bene che chi di dovere si metta l’animo in pace: la posizione della maggior parte degli assegnatari è stata infatti già espressa nelle raccomandate inviate dai legali all’amministrazione nel luglio dello scorso anno in cui, dopo aver contestato all’ente la malafede contrattuale in sede di stipula della convenzione con le cooperative, si manifestava chiaramente l’indisponibilità a pagamenti di importi che non tenessero conto della prevalente responsabilità gravante sul Comune – aggiungono -. Quella posizione è ferma tutt’ora, pienamente valida e non richiede quindi di essere ribadita. Il Comune se ne faccia una ragione: o si fa carico di una parte consistente del debito nei confronti delle sorelle Cavalli oppure può spedire anche altri mille di questi solleciti, ma dagli assegnatari non riceverà un euro».
Sulla questione interviene Alessandro Cusano (nella foto), candidato al consiglio per i 5 stelle e membro del comitato Peep Pizzetti: «Ci massacrano con queste raccomandate. Richieste che piombano su famiglie che erano convinte di aver comprato una casa e si sono ritrovate a fare i conti con una causa. Non ci hanno preso in considerazione in nessuna richiesta, in nessuna nostra apertura. Nulla. La futura amministrazione a 5 stelle avrà con gli assegnatari un rapporto trasparente per cercare di arrivare alla soluzione che già abbiamo proposto, con una giusta ripartizione delle somme dovute. Una via d’uscita che vedrà concorrere Comune, assegnatari e cooperative».