SCARLINO – «L’avviso di garanzia inviato dalla Procura di Grosseto alla Nuova Solmine di Scarlino, nell’ambito dell’inchiesta sulle emissioni di anidride solforosa oltre i limiti consentiti, dimostra che le preoccupazioni più volte espresse dal nostro gruppo non erano peregrine». Così in una nota Monica Faenzi, consigliere comunale di Scarlino a capo della coalizione di opposizione “Il Coraggio di cambiare”, che evidenzia come più volte, in campagna elettorale, aveva denunciato con la sua lista, «la situazione di allarme esistente da tempo, nella zona industriale situata nella piana del Casone a Scarlino».
«Insieme agli amici e colleghi consiglieri, avevamo infatti dichiarato che l’azienda chimica non era a norma, in quanto non rispettava i parametri previsti delle emissioni in atmosfera, non avendo provveduto agli investimenti necessari per adempiere alle prescrizioni AIA. Aggiungo inoltre – continua Faenzi – che il previsto Piano di sicurezza esterno, obbligatorio per le aziende soggette a RIR: rischio incidente rilevante, era per la Nuova Solmine, oramai superato e risalente agli ’90, in quanto mai aggiornato. Solo dopo le nostre sollecitazioni è iniziato il lungo iter di adeguamento».
«Evidentemente era questa la ragione per cui fui oggetto in campagna elettorale di pesanti attacchi da parte dell’amministratore delegato dell’azienda che, in un articolo di stampa, invitò i cittadini a non votarmi. Per questo la sconfitta di solo 20 voti deve aver tranquillizzato i vertici dell’azienda – prosegue il parlamentare del Gruppo Alleanza liberalpopolare -. Ci chiediamo però adesso, anche a seguito della nuova indagine della magistratura, quali danni alla salute dei cittadini coinvolti, all’ambiente e al territorio, abbia procurato il superamento dei limiti di anidride solforosa e ossidi di azoto in quantità doppia rispetto alla soglia consentita. Proprio per questo – conclude -, presenterò a breve un’interrogazione ai Ministri della salute e dell’ambiente, affinché verifichino, quale siano le condizioni attuali della piano del Casone a Scarlino dal punto di vista della sicurezza ambientale dell’intera area».