ORBETELLO – Caos Pd sulle rive della Laguna di Orbetello a poche ore dalla ennesima riunione “risolutiva” della dirigenza del partito. A fare outing è l’ex-assessore Alessandro Ragusa, attuale consigliere Pd orbetellano eletto con ben 642 voti nella tornata elettorale del 2011 il quale non ha mai nascosto le sue divergenze di opinione sia con il sindaco, Monica Paffetti, che recentemente con la segreteria, comunale e provinciale.
«Mi pare grottesco il tentativo che sta facendo il Pd lagunare e la segreteria provinciale con a capo, Marco Simiani, di tentare di tornare indietro su una decisione che loro stessi hanno favorito. Parlo chiaramente della rinuncia alle primarie, sulla cui validità della scelta fatta dall’unione comunale, lo stesso segretario ha espresso compiacimento pubblico, quando era evidente che si sarebbe configurata una crisi politica come quella che è in atto. Oltre a questo mi pare vergognoso– insiste lui – che alla riunione dell’esecutivo che si è tenuta nello scorso fine settimana, non sono stati invitati i consiglieri Pd del partito, mentre erano presenti personaggi esterni che fanno parte della coalizione.»
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Ad Orbetello c’è una crisi politica ed amministrativa senza precedenti. Ieri per quasi 10 ore si è tenuta una riunione…
Pubblicato da Alessandro Ragusa su Domenica 21 febbraio 2016
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Parole infuocate quelle del consigliere orbetellano che non lasciano adito a dubbi sulle spaccature all’interno della compagine politica lagunare che, due settimane fa, si espresse con una votazione di 14 voti su 24 a favore della riconferma di Monica Paffetti.
«Il problema di fondo non è con quanti voti è stata presa quella decisione, ma quanto sono rappresentative, quelle persone che hanno votato quella sera, all’interno della popolo del centro sinistra lagunare – continua Ragusa – che poi sono le stesse che adesso, dopo avere plaudito a quella scelta chiedono al sindaco di tornare indietro. C’è da dire che, pur nel mio noto disaccordo con Monica Paffetti, lei è finora stata l’unica coerente nella sua ostinazione a non volere fare passi indietro che non le farebbero certo fare un figura decorosa. Per questo credo che l’unica cosa da fare sia il commissariamento del Pd lagunare – conclude lui – una scelta secondo me indispensabile con la quale, una persona esterna e super partes, venga ad analizzare la situazione sentendo tutte le campane e poi decida di conseguenza».