MAGLIANO IN TOSCANA – Non si attenua la reputazione di “polveriera archeologica” della antiche mura di Magliano in Toscana dove, ad una settimana dall’inaugurazione del nuovo look del Torrione restaurato, dopo il crollo del novembre 2012, un nuovo reperto comincia ad attrarre su di sé l’attenzione. Questa volta, a destare interesse è l’altro punto in cui sono crollate le mura maglianesi, nel 2014, dove qualche mese fa è venuta alla luce una macina in pietra di un antico frantoio che era attaccato alle strutture murali.
Qui, nella parte bassa, in direzione est, è stato scoperto un muro che sembra appartenere ad un edificio sacro, forse un’antica chiesa che sarebbe precedente alla fortificazione costruita dai senesi intorno al XIV secolo e che era stata poi inglobata nella costruzione muraria, rendendola forse più debole: non è un caso che, nei secoli, le mura abbiano subito danni come quello del 2014, proprio in quel punto. Il ritrovamento è venuto alla luce grazie all’attività di archeologia preventiva che viene svolta in questi casi dalla soprintendenza archeologica della Toscana: una attività importante come ha sottolineato, proprio in occasione della conferenza di presentazione del nuovo Torrione, la funzionario archeologo, Paola Rendini.
«Non lo avevamo subito detto ma si è sempre ipotizzato che era un edificio sacro – spiega l’archeologa che opera sul campo, Simona Marianelli – ma in realtà avremmo bisogno di scavare per fare uno studio appropriato, anche perché senza uno scavo adeguato, parlarne è poco più di una congettura. Si tratta di un muro pertinente ad un edificio sacro precedente alla costruzione delle mura senesi, probabilmente crollato in antico e per questo utilizzato nella costruzione delle mura senesi. Il problema è che lasciandolo scoperto dovrebbe sostenere tutta la pressione del terreno retrostante, compromettendo la sicurezza delle mura in quel punto. Al momento – conclude lei – non avendo fondi a sufficienza e non potendo scavare ulteriormente intorno al muro, l’unica cosa da fare per mettere in sicurezza quella zona e ricostruire le mura mettendo in sicurezza il muro. Verrà quindi isolato e protetto in modo da conservarlo.»
Dunque un nuovo ritrovamento storico straordinario a Magliano in Toscana su cui, come spesso succede, grava l’ombra della mancanza di fondi per l’attività archeologica. Chissà però, visto quanto si sta facendo intorno al piccolo borgo maremmano, con la ricostruzione del Torrione e la riqualificazione di San Bruzio, che non arrivino poi anche i fondi per indagini anche su questo reperto che ha, senza dubbio, un notevole potenziale di attrazione turistico culturale.