GROSSETO – Con i saluti del prefetto Anna Maria Manzone e del Questore di Grosseto Massimo Zanni, la terza edizione del progetto di educazione alla sicurezza nei percorsi casa scuola, promosso da FIAB e Questura di Grosseto, approda alla più antica scuola di Grosseto la “Giovanni Pascoli” di Piazza F.lli Rosselli. E’ la dott.ssa Lucia Reggiani, neo dirigente scolastico dell’istituto ad aprire l’incontro voluto dal docente di educazione fisica, il dinamico prof. Marcello Giuliani, tra gli oltre 100 alunni di quattro delle seconde classi dell’istituto e gli ispettori dell’URP della Polizia di Stato nel percorso didattico, sviluppato con l’Associazione FIAB Grossetociclabile, per sensibilizzare i ragazzi verso un corretto uso della bicicletta su strada.
“In-segnal’Etica” si rivolge ai ragazzi parlando loro del mezzo meccanico che più amano e conoscono, la bicicletta, puntualizza l’Isp. Sup. Margherita Procopio referente del progetto per la Questura, ma parla di rispetto delle regole, degli altri e di se stessi, di etica nei comportamenti sociali, di strada come luogo d’incontro e di socializzazione. Valori che, come ha ricordato il prefetto Manzone, sono le fondamenta della società civile.
La bicicletta come veicolo di cultura e di mobilità sostenibile per l’uomo e l’ambiente ma che, una volta fuori dal cortile di casa, ha ricordato Angelo Fedi presidente dell’Associazione FIAB Grossetociclabile, come tutti i mezzi ha bisogno di essere interpretata e vissuta con consapevolezza. A Grosseto, il numero di incidenti con ciclisti coinvolti ha raggiunto cifre impressionanti, nell’ultimo anno 66 persone hanno subito infortuni mentre si muovevano in bicicletta, in uno di questi ha trovato la morte una persona. Bambini, uomini, donne, anziani e giovani, dietro ogni numero c’è un volto, una storia che in un attimo si trasforma da gioiosa e spensierata, come può esserlo l’andare in bicicletta, in tragedia e dolore. Il rispetto delle regole delle strada è l’unica ancora di salvezza che abbiamo ed è a portata di mano, subito pronta da mettere in atto, per farla funzionare serve che tutti gli attori della strada ne prendano atto con un gesto etico e morale.
Di grande impatto emotivo, e non solo per i ragazzi, è stata la testimonianza di Stefania Toninelli Maganini, “Pietro, a cui è dedicato questo progetto, era mio marito un uomo buono, quel giorno è uscito di casa felice per andare a fare una giro in bicicletta e non è più tornato, la mia vita è stata sconvolta dal dolore, vi prego di fare tutto il possibile perché questo non accada più a nessuno”.
Il progetto “In-segnal’Etica” continua fino a maggio con incontri programmati nelle scuole primarie e secondarie della provincia di Grosseto. Per contatti, far riferimento all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Questura di Grosseto, Isp. Sup. Margherita Procopio 3313704874.