GROSSETO – «Ci promettono di tutto. Dalle opere pubbliche più faraoniche sino alla cura delle buche in strada. Ci promettono qualunque genere d’iniziativa. Qualunque genere di novità. Ci raccontano che loro sono il cambiamento. Che loro sono il nuovo. Ci riempiono gli occhi di manifesti elettorali e slogan. Destra, sinistra e civiche farlocche: un universo costruito su schemi di mutuo soccorso finalizzati al solo mantenimento delle poltrone, della gestione delle cose. Partiti che agiscono sempre e soltanto nell’interesse di pochi rispettando tra loro, tanto per dirla alla romana, il principio del “volemose bene”». Così Giacomo Gori, candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle, che interviene con forza per criticare chi fino ad oggi ha comunque frequentato istituzioni e amministrazione e oggi si dipinge come nuovo.
«Lo ammetto, a volte mi stropiccio gli occhi e rifletto quasi incredulo. Sì, perché chi oggi gonfia il petto e cerca di vendere fumo negli occhi della gente è lo stesso soggetto che ha governato negli ultimi vent’anni. Il partito della nazione in salsa maremmana: la grande ammucchiata. Dov’erano gli esponenti del Pd mentre la città impoveriva il proprio profilo in termini di lavoro, sicurezza, manutenzioni, coesione sociale? E cosa facevano i vertici del centrodestra locale quando i governi nazionali – da loro stessi a lungo sostenuti fianco a fianco del Pd – continuavano a tagliare le risorse ai Comuni?»
«Le disponibilità economiche in mano ai municipi sono sempre minori. E questo i cittadini lo sanno bene. Dunque promettere la luna non solo è ridicolo, ma addirittura un insulto all’intelligenza dei grossetani. Le alternative per realizzare certi lavori sono nella dismissione di beni comunali (ma, anche volendo, il mercato è fermo); o nell’ottenimento di fondi grazie a bandi europei: ma chi ha governato negli ultimi anni ben di rado ha presentato proposte. E quando l’ha fatto è arrivato all’ultimo tuffo».
«Io non farò promesse irrealizzabili. Come M5s abbiamo deciso di creare il nostro programma con i cittadini, tramite il tour “Lo scrivo io!”. Da lì stanno nascendo idee secondo un preciso ordine di priorità. La sfida è difficile, proprio per colpa di chi nel corso del tempo ha distrutto le realtà locali. Gli stessi che oggi si propongono per governare ancora la città dopo anni di fallimenti. Gli stessi che promettono di tutto con falsi sorrisi utili a nascondere immobilismo, complicità ed errori».