GROSSETO – Grosseto città del mare. È questa l’immagine e l’idea della città capoluogo che propone Paolo Borghi, candidato alle primarie del Partito democratico. Una città che si estenda verso il mare, dando anche risposte alla vocazione turistica del territorio.
«Una scelta – sottolinea Claudio Boccini presidente del comitato elettorale di Borghi – che renderà appetibile l’investimento per chi viene da fuori, ma anche una scelta urbanistica precisa». «Quello che propongo – sottolinea Borghi – è un quadro d’insieme sul futuro della nostra città, in cui l’urbanistica ha un ruolo importante. Il percorso del Regolamento urbanistico è iniziato nel 2007, ossia in un peiordo pre-crisi. Compito del nuovo sindaco sarà quello di realizzare nuove previsioni per renderlo più attuabile. La situazione si è evoluta come anche le condizioni e il quadro socio demografico della città. Sino ad ora Grosseto ha guardato al suo entroterra, ma non si può più ignorare che Grosseto è una città di mare».
Secondo Borghi gli interventi da apportare si articolano in sei punti: Potenziamento della rete viaria urbana, Valorizzazione aree demaniali in dismissione, Promozione dell’attività “100.000 orti in Toscana”, Adozione della disciplina del “Territorio aperto”, Incentivazione fiscale per investimenti in sicurezza, Incentivazione fiscale per investimenti in attività produttive.
Per il potenziamento della rete viaria Borghi ipotizza la realizzazione della viabilità alternativa di collegamento tra viale Europa e la zona artigianale nord, la realizzazione del sovrappasso ferroviario di collegamento tra via Giada e la zona artigianale nord, la riqualificazione dell’“Ingresso Nord” con il raddoppio della carreggiata in via Aurelia Nord – realizzazione “Bretella Ovest” e la riqualificazione dell’“Ingresso Sud” con la realizzazione “Bretella Est”- realizzazione collegamento SP 154 – Zona artigianale Sud.
Per riqualificare la città Borghi ripropone la valorizzazione delle aree demaniali in dismissione progetto che è stato firmato solo pochi giorni fa, il progetto 100 mila orti in Toscana, per cui la Regione ha stanziato quasi 3 milioni «Pensiamo ad appezzamenti di 100 metri quadri, per incentivare l’agricoltura amatoriale».
Alcune modifiche sono previste anche per quanto riguarda la campagna circostante: la possibilità di realizzare tutta una serie di manufatti per le aziende agricole.«Dovrà essere rimosso il divieto di edificare in fondi agricoli inferiori a tre ettari, nonché la possibilità di allontanare stalle o silos dalla casa principale o dalle camere dell’agriturismo, ma anche la possibilità di trasformare le volumetrie magari di una stalla in una nuova abitazione, magari per i figli, e frenare lo spopolamento delle campagne». Infine Borghi pensa ad incentivi fiscali per chi impianterà in Maremma attività che creino lavoro a tempo indeterminato.