GROSSETO – «Sparare a una persona è sempre un atto gravissimo». Gianni Trilli, candidato al consiglio comunale per il Movimento 5 Stelle interviene così sulla vicenda del grossetano che ha sparato al ladro che voleva rubargli l’auto. «La legge Italiana prevede in proposito la legittima difesa che è regolata da precise indicazioni, anche se le possibili interpretazioni della legittimità spesso camminano sul filo di lana. Quindi, data la serietà dell’accaduto, giudicare i fatti senza avere gli elementi a disposizione degli inquirenti fa risultare improprio qualsiasi commento nel fatto specifico».
«Generalmente s’intende legittima difesa qualsiasi atto che si renda necessario per difendere la propria vita o quella dei propri cari con una difesa paragonabile all’offesa – prosegue Trilli -. Per legittima difesa non s’intende sparare a chi scappa con la mia penna biro, bicicletta, auto o cassaforte. Nemmeno per chi entra nel mio giardino per raccattare la palla dei bambini che giocavano di fronte, né per colui che con un trapano sta forzando una serratura. La legge Italiana la accetta come legittima solo nell’ipotesi che la propria vita sia in pericolo reale. Quindi nel caso di un potenziale ladro armato d’arma da fuoco o altro arnese atto a uccidere. O nei casi in cui in qualche modo vi sia proporzione tra offesa e difesa».
«Dunque se il nostro concittadino, in qualità di ex agente, quindi formato all’uso delle armi e a conoscenza della legge, dovesse essere ritenuto responsabile di aver sparato sì a dei ladri che gli stavano rubando l’auto, ma intenti a fuggire e non a offenderlo fisicamente, avrebbe commesso un atto grave. E questo nonostante possa avere la nostra solidarietà. Invito comunque tutti a ragionare sul perchè si consenta a dei delinquenti, recidivi, nulla facenti, di scorrazzare liberi e impuniti in ogni dove in questo Paese alla deriva istituzionale».