ORBETELLO – «Domattina presenteremo al sindaco le dimissioni degli assessori Mario Chiavetta e Roberto Miralli e la inviteremo a venire in consiglio comunale a verificare se ha sempre la maggioranza dell’assemblea».
E’ stato secco e perentorio il messaggio finale di Carlo Vaselli, uno dei tre appartenenti al gruppo consiliare orbetellano dei Moderati che, questo pomeriggio al bar Plaza dello Scalo, hanno tenuto una conferenza stampa in cui hanno fatto il punto di una complicata situazione politica, dopo aver ripercorso tutte le varie vicende sin dal momento della nascita della vecchia coalizione di maggioranza, Uniti per il Cambiamento. Un monito che suona come l’ultima spiaggia per la primo cittadino che, come è noto, dopo la decisione della assemblea comunale del Pd di non ricorrere alle primarie, si troverà senza l’appoggio di una parte numericamente indispensabile della attuale maggioranza. Durante la conferenza, infatti, i tre politici sono stati chiari.
«Visto il contributo che abbiamo sempre dato a questa amministrazione vogliamo chiedere a Monica Paffetti di verificare se ha i numeri per governare e portare a compimento gli atti, così come ha fatto in questi due anni precedenti in cui siamo stati noi a dare un contributo determinante, sia politico che amministrativo, all’amministrazione lagunare. E se riscontrasse quello che tutti sanno – continua Vaselli a nome di tutti – sarebbe dignitoso che arrivasse spontaneamente alle dimissioni».
Dunque quello che era nell’aria si sta concretizzando, nonostante, come ribadito da Mario Chiavetta, la primo cittadino abbia tentato anche di offrire cariche per far tornare indietro i tre politici: «Mi è stata offerta la carica di vice-sindaco, ma non è la poltrona la cosa a cui aspiro – ha spiegato lui – avevamo deciso, sin da novembre, di intraprendere un percorso con il Pd, partendo dai risultati di un sondaggio commissionato dallo stesso Pd che dava la Paffetti perdente in maniera schiacciante. Abbiamo chiesto di proporre nomi, e dopo il nulla di fatto, abbiamo chiesto le primarie che non sono state accettate all’ultimo momento. In pratica ci hanno espulso e per questo siamo giunti ad una scelta di coerenza e di sopravvivenza politica, passando così all’opposizione. Ed allo stesso tempo – conclude lui – insieme ad un nutrito gruppo di associazioni civiche e politiche e forze produttive, abbiamo deciso di intraprendere un nuove percorso politico, una nuova realtà, in modo da poter dimostrare che è possibile l’esistenza di una altro centro sinistra alternativo al Partito Democratico».