GROSSETO – Sono 5 i milioni di euro stanziati dalla Regione Toscana per dar vita al progetto del Prestito sociale 2016. Di questi 135mila saranno a disposizione su Grosseto. A distanza di due anni viene riproposto il progetto regionale che sul territorio maremmano avrà la Caritas come capofila, chiamata a coordinare il lavoro della Arciconfraternita di Misericordia e delle Querce di Mamre. L’intento è quello di aiutare quei cittadini in difficoltà dal punto di vista economico e sociale, con prestiti fini a un massimo di 3mila euro e restituibili in 36 mesi senza garanzie e senza interessi.
A beneficiarne saranno le famiglie numerose, o quei nuclei in cui sono presenti situazioni di grave disabilità o ancora figli minori, coloro che hanno residenza anagrafica in un comune della Toscana, con età superiore ai 18 anni, senza condanne a carico e con un Isee non superiore ai 15mila euro.
«La precedente esperienza è stata un successo di notevole misura – spiega Don Enzo Capitani, direttore della Caritas diocesana di Grosseto -, anche se sono in disagio a parlare di successo quando ci sono situazioni di grande disagio. Diciamo che il successo sta nel fatto che è stata intercettata la richiesta di bisogno da parte delle persone. La sfiducia genera isolamento e questo non fa bene a chi si isola, ma neppure alla comunità civica, perché colpisce il già indebolito senso di appartenenza».
Per chi intendesse fare domanda di accesso, gli sportelli saranno aperti a partire da lunedì 15 febbraio. Gli operatori Caritas riceveranno su appuntamento, nella sede di via Alfieri 11, a Grosseto, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 (telefono 0564.28344). Email: microcredito@caritasgrosseto.org. I volontari delle Querce di Mamre riceveranno il martedì dalle 10 alle 12 e il sabato dalle 15 alle 17, nella sede di via Alfieri 11 (telefono 0564.26673). La Misericordia riceverà su appuntamento, presso il proprio ufficio microcredito/antiusura, nella sede di piazza della Palma (telefono 0564.29568)
«Ci piacerebbe che di noi non ci fosse bisogno – ribadisce Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso -. Purtroppo non è così, meno che mai in questo momento di difficoltà generale. Il mondo del volontariato, destinatario dei fondi regionali, si è affidato ai professionisti del servizio sociale per esaminare le richieste, evitando in questo modo valutazioni parziali, aiutando le famiglie a uscire dallo stato di difficoltà».
Tra i numeri del prestito sociale dell’area grossetana, relativi al 2014, emergono che sono state 309 le domande totali raccolte, con il 60% presentate da italiani. Ne furono approvate 67, con una erogazione media di 2mila euro. Il 75% furono pratiche gestite dalla Caritas con un tasso di restituzione che si aggira intorno al 40%, mentre la media e del 16%. «Occorre precisare che le domande che non sono state accolte, non sono cadute nel vuoto – puntualizza Luca Grandi, vicedirettore della Caritas -, perché questo è uno strumento, ma ce ne sono anche altri per chi ha bisogno. L’auspicio è che anche strumenti come questo aiutino a ritrovare quel senso di cammino comune che faccia sentire nessuno escluso”.