ORBETELLO – Arrivano i primi commenti al veleno seguenti la decisione del Pd a Orbetello di candidare il sindaco Monica Paffetti anche per le prossime amministrative. A parlare è Sergio Mariotti, uno dei membri dell’unione comunale orbetellana e della segreteria che aveva partecipato attivamente alla raccolta delle 30 firme che avrebbero potuto portare alle primarie.
«Il Partito Democratico ha commissionato nel mese di novembre un sondaggio sul gradimento dell’amministrazione Paffetti che ha confermato in pieno le gravi difficoltà della stessa ed in particolare del sindaco. La Paffetti ha infatti inanellato il peggior risultato fra i candidati testati (Paffetti 41 – Casamenti 59; Rossi 42 – Casamenti 58; Barbini 44 – Casamenti 56; Ragusa 45 – Casamenti 55), senza alcun margine di recupero a differenza per esempio delle potenzialità della candidatura di Alessandro Ragusa che faceva registrare un 50% di elettori incerti. Il tutto certificato da un dato complessivo che vedeva il gradimento della Paffetti come futuro sindaco di Orbetello al -29% (meno ventinove percento). Sulla base di questi risultati, che certificavano quello che diciamo da tempo, abbiamo ritenuto necessario doversi attrezzare per presentare all’elettorato una proposta alternativa a quella del sindaco uscente».
«Tale prospettiva è stata sempre ostacolata dal segretario provinciale Marco Simiani che, ricordiamo, non è stato eletto da alcun congresso, che anzi ha perso, ma che è segretario in virtù di un accordo politico che doveva vederlo garante di imparzialità nei confronti delle varie parti del partito. Il segretario Simiani ha invece deciso addirittura di secretare i risultati del sondaggio e si è sempre espresso pubblicamente a favore dell’operato del sindaco Paffetti e di una sua ricandidatura. Insieme al Segretario dell’unione comunale Vadi un gruppo di dirigenti locali hanno comunque deciso di valutare la possibilità di ricostruire unità ed autorevolezza attraverso un percorso di elezioni primarie, anche alla luce della netta presa di posizione dei moderati che avevano dichiarato che senza primarie si sarebbe sfilati sulla proposta di ricandidatura secca della Paffetti, questo non prima di aver proposto la candidatura di Cristiano Vadi a Sindaco come figura istituzionale in grado di garantire l’unità del partito e della coalizione».
«Questa candidatura non ha ricevuto alcun cenno di approvazione da parte di Simiani e è stata ignorata dalla Paffetti. Qui inizia la pantomima. Una parte dei dirigenti aveva individuato come miglior candidatura alle primarie quella di Ragusa, sia per questioni di linearità del percorso politico nei confronti del Sindaco Paffetti, sia per i risultati del sondaggio che non erano poi pessimi. Il Segretario Vadi ha giocato su tre tavoli contemporaneamente, mischiando continuamente le carte proponendo periodicamente a Ragusa, Barbini e Chiavetta di correre le primarie contro la Paffetti, tutto questo mentre il segretario Simiani noncurante della necessità di imparzialità della sua figura continuava a lavorare per una ricandidatura secca della Paffetti. Circa 20 giorni fa, con senso di responsabilità e con l’intenzione di sbloccare e ricomporre il quadro, il Consigliere Ragusa ha ritirato la sua candidatura rendendosi disponibile ad appoggiare quella del compagno di partito Assessore Barbini. Il segretario Vadi ha dunque proposto immediatamente di avviare la raccolta firme a sostegno di tale candidatura, raccolta firme alla quale ha partecipato attivamente. Il pomeriggio di venerdì cristiano Vadi è stato in riunione permanente con Barbini e Ragusa dopo aver incontrato i due assessori dei moderati ai quali ha chiesto appoggio sulla figura di Barbini, revisionando le firme raccolte e i regolamenti del partito (che indicavano chiaramente che al raggiungimento del 20% degli iscritti sottoscrittori sarebbe stato possibile partecipare alle primarie). Alle ore 20.30 Cristiano Vadi cenava con i dirigenti con i quali aveva orchestrato la raccolta firme per 20 giorni senza avergli detto che 10 minuti prima, senza alcun apparente motivo, aveva chiesto a Barbini di ritirare la candidatura. Barbini, che di questa candidatura non aveva avvertito neanche il sindaco, senza avvertire neanche i dirigenti che lo avevano sostenuto si ritirava dalla corsa e non si presentava all’unione comunale. Alle ore 21 Cristiano Vadi iniziava la riunione dell’unione comunale come se nulla fosse accaduto. Dal nostro canto riteniamo che la candidatura del Sindaco Paffetti sia una candidatura decisamente debole che oltretutto ha rotto il quadro delle alleanza. La nostra responsabilità politica in questo, vogliamo ricordare che è nulla in quanto in tutte le sedi e con tutte le nostre possibilità abbiamo ribadito che con questa soluzione andremo incontro ad una sconfitta certa e bruciante».