SORANO – Il riordino delle zone socio-sanitarie, che porterà entro pochi mesi a riorganizzarle, ma anche a ridurle nel numero, rappresenta un passaggio delicatissimo nell’ambito della riforma sanitaria voluta dalla Regione.
«In questa fase – spiega Pierandrea Vanni, assessore al diritto alla salute
del Comune di Sorano e componente il direttivo regionale di Anci – ci sono molti, forse troppi, che si affannano a dare consigli e ad avanzare soluzioni, dimenticando che il ruolo fondamentale spetta ai sindaci e alle istanze dei territori delle quali sono portatori, con l’apporto dell’Anci toscana».
«Pensare, come fa qualcuno, a un solo distretto socio sanitario per l’intera provincia di Grosseto o al massimo a due significa non solo essere più realisti del re ma far prevalere la logica dei numeri su quella dei problemi e delle necessità dei cittadini allontanando e accentrando in modo illogico le sedi decisionali».
«Ultima considerazione: il riordino non deve penalizzare le zone deboli in tema di servizi, e non solo, e non può ignorare l’attuale grado di funzionamento delle zone esistenti. La zona sud, per esempio,pur con inevitabili difficoltà, ha dimostrato operatività e capacità gestionale. Sono dati di fatto dei quali occorre tenere conto assieme a questo e agli altri patrimoni di esperienze, professionalità e vicinanza ai territori che vanno valorizzati, non certo penalizzati».