FIRENZE – Un bando da 15 milioni di euro, ripartiti nelle zone-distretto della Toscana in maniera omogenea, tenendo conto del rapporto tra popolazione e numero di soggetti in carico ai servizi socio-sanitari, per progetti di inserimento lavorativo destinati a 1510 persone con disabilità o problemi di salute mentale, che la Regione Toscana finanzia tramite le risorse FSE (Fondo Sociale Europeo) 2014-2020. “Con un’attenzione in più, in termini di risorse aggiuntive, rivolta a territori come l’Amiata senese, la Valdorcia e l’Amiata grossetano, che dimostra ancora l’impegno politico del Pd rivolto alle realtà più piccole e alle aree periferiche della regione”- dichiarano dal gruppo Pd Leonardo Marras e Stefano Scaramelli.
Una decisione, presentata dall’assessore regionale Stefania Saccardi, della quale il capogruppo Pd e il presidente della commissione Sanità e Politiche sociali sottolineano l’importanza: “La Toscana da sempre è una Regione che fa dei diritti sociali, della solidarietà e della volontà di non lasciare indietro nessuno le proprie linee guida. E conferma così il proprio impegno sul fronte del sostegno alla disabilità, per la quale l’inserimento lavorativo è un aspetto che può risultare determinante” – è il commento di Marras (Pd) – “I destinatari dei progetti saranno seguiti con percorsi individuali di formazione e avviamento al lavoro, accompagnati nell’inserimento in azienda e riceveranno un’indennità in base alle ore lavorate. Per molti di loro, poter apprendere e trovare finalmente il proprio ruolo nel mondo del lavoro, sarà un grande obiettivo in termini di vita indipendente e di inclusione sociale”.
“Per oltre 1500 persone toscane con disabilità, attualmente non occupate, si sta per aprire una pagina nuova della loro vita” – dichiara Stefano Scaramelli (Pd) – “L’opportunità di essere inseriti in percorsi di accompagnamento al lavoro, tramite i progetti che saranno finanziati dal bando regionale, con 15 milioni di fondi europei, che saranno presentati da imprese e cooperative operanti nel recupero socio-lavorativo, con la supervisione e il coordinamento della Regione. Un metodo innovativo, che vede una forte sinergia tra pubblico e privato, che lavorarenno insieme nella gestione dei progetti, e che si basa sulla piena e reale partecipazione della rete territoriale dei servizi sociali e degli operatori del settore. E’ con politiche di questo tipo” – conclude Scaramelli (Pd) – “basate su modalità innovative, progettualità calibrate sulle effettive necessità dei territori, aperte alla partecipazione dei privati, ma dove il pubblico mantiene il proprio ruolo di guida e controllo, e che riescono a utilizzare al meglio le risorse europee, che la Toscana dovrà continuare a puntare per costruire un welfare al passo con i tempi, e un sistema di sostegno alla disabilità che non significa solo sussidio, ma sia la base per un percorso di indipendenza e inclusione”.