ORBETELLO – “La Laguna è un patrimonio di tutti, non solo di Orbetello – afferma Monica Paffetti – non hanno senso le contrapposizioni, la preoccupazione è condivisa e trasversale. Dobbiamo essere uniti nella richiesta di attenzione da parte dei più alti livelli di governo”. Così interviene il sindaco Monica Paffetti sulla situazione della Laguna.
“Non è il caso di fare dell’allarmismo – continua il sindaco – ma sappiamo bene che la Laguna non è fuori pericolo: il comitato scientifico che sta seguendo il Comune non ha mai escluso il rischio di nuove crisi. Certo è che stiamo lavorando per evitarle. Uno degli interventi più importanti è la manutenzione delle pompe, su cui su cui il Comune è impegnato per partire con il pompaggio a marzo. E’ la strada indicata dai professori Aminti e Focardi che hanno anche evidenziato una serie di altri interventi necessari, per affrontare i quali servono risorse che al momento non abbiamo. La stessa Regione con la recente delibera del 15 dicembre 2015 sulle misure di salvaguardia per la gestione della ZPS Laguna di Orbetello, chiede al Comune un protocollo operativo sulle attività di pompaggio concordato con il WWF per tenere conto della nidificazione degli uccelli. La delibera regionale stabilisce anche entro 60 giorni una valutazione di incidenza sulle attività inerenti il diritto esclusivo di pesca e sulle attività di allevamento intensivo, l’obbligo di idonea certificazione di provenienza degli esemplari immessi in Laguna, la verifica del regolare funzionamento della rete fognaria e un piano della sicurezza indicando scenari di rischio e procedure di intervento. Il Comune sta lavorando per rispondere a quanto richiesto”.
“L’altro nodo sono i mezzi per la raccolta delle alghe –commenta il sindaco Monica Paffetti – non sono sufficienti. Lo sosteniamo da tempo e lo ribadiamo con forza con la pretesa che la richiesta di trovare presto una risposta adeguata in Regione per ottenere almeno un nuovo natante. Non mi stancherò di ripeterlo: la gestione della Laguna ha bisogno di ingenti risorse, ha bisogno di un Ente autonomo che coinvolga tutti i livelli istituzionali a partire dal Governo e non può basarsi solo sulle risorse economiche di un piccolo Comune.
Entrando nel merito dello stato di salute della Laguna secondo le relazioni del dottor Lenzi questo è lo stato dell’arte:
1) La relazione del 18 dicembre 2015 attesta che i sedimenti presentano una distribuzione della materia organica a macchia di Leopardo. Nella laguna di Ponente i valori di dicembre 2015 risultano talvolta superiori talvolta inferiori a quelli del settembre 2015, con una media del 12%. Tale valore dovrebbe scendere all’8 per cento per essere fuori pericolo, un aspetto su cui si sta intervenendo con il trattamento in atto. Nella Laguna di Levante la percentuale di materiale organico è più elevata rispetto al settembre 2015, del resto questa zona non è stata trattata e risente di maggiori problemi legati al grande processo distrofico di agosto.
2) Nella relazione del 18 ottobre 2015 il dottor Lenzi aveva segnalato una fiorescenza microfitica nel bacino di Levante formata da cianobatteri. Il Comune, a seguito della segnalazione, ha confrontato i dati con il professor Focardi e ha richiesto ad Arpat di Piombino, specializzata in questo genere di analisi, di effettuare dei prelievi ai fini di una eventuale valutazione. Dalle analisi è emerso che non vi erano problemi di tossicità né per l’uomo né per i pesci. Queste microalghe si formano quando si verificano fenomeni distrofici, ed era quindi prevedibile una loro fioritura nella Laguna di Levante. La conseguenza è il rapido decadimento di questi organismi che sono andati a contribuire all’aumento della sostanza organica nel sedimento. Con la bassa temperatura il fenomeno dovrebbe arrestarsi. Secondo l’ultima relazione del 14 gennaio 2016 del dottor Lenzi la fioritura è decaduta e le acque di Levante sono tornate trasparenti, ma ovviamente nel sedimento è aumentata la concentrazione della materia organica. .
3) Relativamente alle biomasse, nella Laguna di Levante le microalghe competendo con le macroalghe, ne hanno ridotto la capacità di fotosintesi, per cui, secondo la relazione del dottor Lenzi, non si prevedono importanti sviluppi macroalgali in primavera a Levante. Al tempo stesso c’è una riduzione delle macroalghe a Ponente dove si sta attuando il meccanismo della risospensione dei sedimenti con i battelli. Questo sistema, dove è applicato sta funzionando: in quanto la biomassa delle alghe nel 2015 si è ridotta notevolmente”.