MONTE ARGENTARIO – Marineria dell’Argentario in stato di grande agitazione nei confronti delle scelte della politica nazionale, in particolare sul tema della formazione e delle qualifiche delle figure professionali del settore della navigazione mercantile e da diporto. Una questione che, sul promontorio, riguarda la gran parte delle famiglie che, a vari titoli, hanno dei rappresentanti nel mondo della pesca professionale, della nautica da diporto e del trasporto marittimo, sia di merci che di passeggeri.
La possibilità che il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, infatti, renda valido un decreto legge “frettoloso”, a dire dei marittimi, con cui la marineria italiana dovrebbe adeguarsi entro il 2017 ad una convenzione internazionale, quella di Manila del 2010, ha fatto sì che tutti i marittimi di Monte Argentario decidessero di indire una manifestazione per il prossimo 3 febbraio quando, tra le ore 10 e le ore 12 nel piazzale Candi (quello dei traghetti) a Porto Santo Stefano, si raduneranno per far sentire la loro voce e per dare il via ad un periodo di contestazione che potrebbe anche sfociare in una più grande manifestazione a Roma, davanti al ministero, insieme alle altre marinerie di Italia.
Dunque un grido di allarme diretto alla politica nazionale, e non locale, che si farà sentire con particolare rilevanza sul promontorio argentarino, anche perché alcuni dei possibili cambiamenti che lo stato sembrerebbe voler inserire nel suo nuovo decreto di adeguamento internazionale della marineria italiana, porterebbero delle restrizioni forti per coloro che si alternano tra la nautica da diporto ed il trasporto mercantile: in pratica possibili nuove disposizioni che, secondo i marittimi dell’Argentario, rischierebbero di mettere in crisi anche la vita quotidiana di tante famiglie che hanno a che fare con l’economia del mare argentarina.