FOLLONICA – Non si placa la bagarre tra Monza e Follonica, ultima gara di campionato che ha regalato un pari con giallo finale, visto che un gol di Saavedra non è stato concesso al quintetto del golfo perché arrivato sul fil di sirena. «Non siamo abituati a discutere sulla stampa, preferiamo da sempre farlo nelle sedi opportune; ma quando si riportano fatti in maniera arbitraria e vagamente diffamatoria è necessario replicare. Ci riferiamo alla partita Monza-Follonica di sabato scorso – spiega in un comunicato la dirigenza follonichese -. Antefatto: la scorsa stagione, come si ricorderà, la scrivente società è stata estromessa dai play off scudetto a causa di un errore tecnico ( ammesso con lettera di scuse dall’UDG ). Ebbene il ricorso è stato rigettato in quanto mancava l’avviso di reclamo da redigersi entro 30 minuti dalla fine della gara».
«Questa volta, a fronte di un altro evidente errore tecnico (basta guardare le immagini) ci siamo precipitati dagli UDG per preannunciare il reclamo in tempo utile. Ci scusiamo per i toni accesi, ma nulla di più – aggiungono dalla dirigenza -. Il problema è che a Monza la panchina è proprio sotto la tribuna, con un piccolo corridoio di un metro di larghezza; il pubblico, ovviamente, ha scatenato una bagarre nei nostri confronti con tanto di sputi al contorno, ma questo è assolutamente normale e comprensibile, fa parte del gioco. Un po’ meno comprensibile è stato il comportamento di tecnici, giocatori e dirigenti dell’hockey Monza che, invece di calmare le acque ci hanno aggredito, a vario titolo, con minacce e spintoni nel tentativo, maldestro, di impedirci di depositare l’avviso di reclamo (dove era il servizio d’ordine?)».
«Alla fine l’avviso è stato depositato regolarmente (un ringraziamento al commissario di campo, sig. Tonali, per la consueta correttezza) e per noi l’incidente è chiuso qui, a patto che non si si insista con versioni dei fatti del tutto prive di fondamento – concludono -. Comunichiamo peraltro che non presenteremo ricorso in quanto, in caso di accoglimento, non otterremmo, come sperato, la vittoria a tavolino ma la ripetizione della partita, con aggravio di costi e con il rischio, oltre alle opportunità di vittoria, di perdere il punto conquistato. Il danno e le beffe».