ORBETELLO – «Il 3 dicembre c’è stata la prima udienza dove l’Alta Corte di Giustizia Europea si sta esprimendo sulle deroghe che l’Italia ha concesso fino al 2020 prima di mandare a gara tutte le concessioni demaniali; se l’Alta Corte decidesse di bocciare le deroghe ed applicare nell’immediatezza la famigerata direttiva Bolkestein, quasi tutte le concessioni in essere nel comune di Orbetello andrebbero a decadere fra meno di 20 giorni». A dare l’allarme è Ivan Poccia di Patto per il futuro.
«Lo scenario che si aprirebbe – prosegue Poccia – sarebbe terribile, quasi tutti gli stabilimenti balneari e i pontili del Comune di Orbetello andrebbero immediatamente all’asta senza alcuna tutela per i nostri operatori turistici che per anni sono stati un’eccellenza del nostro territorio sostenendo forti investimenti per incrementare l’offerta di servizi; anni di lavoro verrebbero cancellati, si aprirebbero una serie di contenziosi che di fatto bloccherebbe tutto il comparto turistico ricreativo».
«Tanti comuni in Italia e in Toscana hanno cercato soluzioni per arginare il problema: chi ipotizzando uno spostamento della dividente demaniale, chi cercando di applicare in fase di gara dei punteggi che riconoscano gli investimenti sostenuti, ma non il Comune di Orbetello che non ha mai preso posizione – prosegue Poccia -, attendendo soluzioni che venissero dall’alto che ovviamente non terrebbero conto delle peculiarità del nostro territorio che nella sua unicità, non può essere paragonato alle altre coste incastonato com’è in una splendida cornice di riserve naturali e siti di interesse nazionale che potrebbero aprire opportunità di tutela dei nostri operatori che ad oggi con il loro comparto rappresentano la principale fonte di reddito degli orbetellani, considerando anche l’indotto».
«Negli ultimi anni i nostri operatori turistici si sono dovuti far carico delle carenze delle amministrazioni pubbliche sostenendo forti investimenti per cercare di mantenere l’offerta turistica ai massimi livelli intervenendo laddove il pubblico non interveniva, e quindi mi sembra giusto riconoscere ai nostri operatori lo sforzo sostenuto cercando di tutelarli quanto più possibile anche in virtù delle centinaia di posti di lavoro che garantiscono. Credo che con un’Europa che preme per l’applicazione di questa direttiva si dovrebbe sostenere l’ipotesi al vaglio del Governo del doppio binario, dove le concessioni libere dovrebbero andare subito a gara mentre per le altre trattare una sostanziosa proroga al fine di permettere agli imprenditori di pianificare investimenti a lungo termine in maniera tale – conclude – da rendere più graduale e meno oneroso il passaggio alle nuove regole».