CAMPIGLIA MARITTIMA – Questa mattina, al palazzo pretorio di Campiglia Marittima, si è parlato di valorizzazione del patrimonio geo-minerario, nel corso di un incontro che ha visto protagonisti i quattro parchi del comprensorio: il geoparco delle Colline Metallifere (rappresentato dal presidente Luca Agresti), la Parchi Val di Cornia spa (era presente il presidente Luca Sbrilli), il parco minerario dell’Elba (presidente Ilio Pisani) e il parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, condotto da anni dal grossetano Giampiero Sammuri. Nella circostanza è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra gli enti locali per svolgere una serie di funzioni in modo associato per quanto concerne, appunto, la tutela e la valorizzazione del patrimonio geo-minerario. Per questa ragione hanno partecipato e firmato anche alcuni amministratori: il sindaco di Campiglia Marittima Rossana Solfritti, l’assessore di Piombino Paola Pellegrini e il vicesindaco del Comune di Rio Marina Giovanni Muti. Erano presenti anche il consigliere regionale Gianni Anselmi, piombinese, in rappresentanza della Regione Toscana, mentre all’ultimo minuto è saltata la presenza del sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Silvia Velo.
“Il geoparco delle Colline Metallifere – ha detto Agresti – ha fatto un altro passo avanti nel percorso di tutela del patrimonio geologico e mineralogico delle Colline Metallifere, un’altra piccola pietra per consolidare le fondamenta del geoparco e avviarci verso una valorizzazione di sistema. Il protocollo serve per cominciare a lavorare in rete mettendo in condivisione competenze e cercando di fare progetti che abbiamo un respiro ampio. Penso, per esempio, alle rete dei parchi e musei nazionali. Io credo che le reti funzionino e si debbano far diventare un metodo di lavoro”.
Dopo aver raggiunto, dal 2010 al 2015, brillanti risultati a livello internazionale (EDEN Destinazione Europea di Eccellenza, “Unesco Global Geoparks” e CETS Carta europea del turismo sostenibile di Europarc Federation), dopo aver concluso la redazione dello statuto e in attesa di consolidarci con una nuova forma giuridica, in questa fase il geoparco sta lavorando per far conoscere il patrimonio geologico, mineralogico e minerario del comprensorio.
“Io credo – ha detto ancora Agresti – che la presenza di un ente territoriale – costituito non solo dai due massimi Ministeri nella tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, ma anche da tutti i livelli degli enti locali (Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Unione dei Comuni Montana delle Colline Metallifere e i sette comuni dell’area) – permetta di organizzare e accentrare funzioni che prima erano proprie dei Comuni, in particolare la gestione e la valorizzazione dei beni, le competenze in materia di scelte programmatiche nelle politiche di tutela e conservazione del patrimonio, lo sviluppo culturale e il turismo sostenibile. Il Tuscan Mining Geoparc è un parco ancora giovane, adolescente. Si affaccia ora alla vita. Deve ritagliarsi un ruolo e – ripeto – avere chiara la sua mission. Negli ultimi cinque anni un percorso è stato indicato, tracciato. In futuro possiamo, vogliamo e dobbiamo operare in maniera strategica su un territorio unitario, ottenere economie di scala nel management operativo e introdurre politiche comuni di promozione culturale e turistica”.