SCARLINO – «A tutto c’è un limite» con queste parole il sindaco di Scarlino, Marcello Stella, annuncia la decisione del Comune di far ricorso contro la nuova autorizzazione data all’impianto del Casone. All’amministrazione follonichese, che già in passato si era mossa in questo senso, si aggiunge dunque quella scarlinese, ossia del comune sede dell’impianto di incenerimento.
Due ricorsi distinti (come anche due conferenze stampa distinte per annunciarlo), ma gestiti dallo stesso studio legale di Roma. Due decisioni che, ci tengono a ribadirlo le due amministrazioni, sono state prese in maniera condivisa all’interno della Giunta.
«Non siamo soddisfatti di alcune risposte che sono state date – afferma Marcello Stella – un impianto che ha avuto 140 fermate in 10 mesi è inaffidabile e questo deve far riflettere. Se un sindaco ha nel territorio un impianto che evidenzia questi problemi è giusto che faccia qualcosa; ci sono interventi che andavano fatti prima della ripartenza».
«La decisione del ricorso è stata presa stamani in Giunta – gli fa eco Andrea Benini, sindaco di Follonica -. Sin dall’inizio il nostro approccio è stato di grande attenzione ai temi ambientali. Il nostro obiettivo è la tutela e la salute dei cittadini, non abbiamo nulla contro Scarlino Energia, mesi fa abbiamo emesso un’ordinanza contro alcune inadempienze della Tioxide, questo perché la priorità è l’ambiente e la nostra attenzione in particolare è sulla Piana di Scarlino, perché è una zona già fortemente provata dalla propria storia di produzione industriale e dall’inquinamento che l’ha resa particolarmente critica e fragile. Insostenibile un’ulteriore realtà produttiva che ha mostrato i limiti che sono emersi in questi anni. Inoltre nella nuova richiesta di autorizzazione ci sono troppe carenze per quanto riguarda l’impianto e restano tutte le inaffidabilità. Si tratta di una scelta fortemente condivisa da tutta la città».
«C’è preoccupazione verso un impianto, quello di Scarlino Energia, che nel tempo ha avuto grossi problemi, fermi e malfunzionamenti – precisa l’assessore del Comune di Scarlino Luca Niccolini -. Nel rilascio all’autorizzazione ci è sembrato che non ci sia stata un’attenzione approfondita come speravamo». «Anche la situazione economica dell’azienda ci lascia perplessi – puntualizza Stella – dati a dir poco allarmanti e anche questo è un aspetto che ci preoccupa».
L’assessore Arianna Picci parla invece del futuro dei lavoratori «bisogna tutelare i posti di lavoro, ma anche la sicurezza sul posto di lavoro». E il Comune di Scarlino guarda ad una riconversione di questi posti lavorativi «Ci sono i presupposti per cercare, con la Regione e il Ministero, un accordo di programma per dare una svolta alle problematiche del Casone e non solo dell’inceneritore. Questo ci garantirebbe nuova occupazione, sicurezza e la risoluzione di tutti i problemi di quell’area. Con le bonifiche si creano opportunità occupazionali e si possono trovare sinergie con altri poli industriali vicino a noi. Bisogna avviare un processo di diversificazione: e questo è possibile con nuove tecnologie e investimenti».
«Nella nostra delibera, per rimarcare che nostro non è un approccio mirato a ledere Scarlino Energia ma abbraccia i problemi di tutta la Piana, abbiamo inserito due questioni – rimarca l’assessore del Comune di Follonica Mirjam Giorgieri – l’invito alla Regione a rendere operativo il registro dei tumori e il supporto per un piano di monitoraggio complessivo dell’intera Piana che va monitorata nel suo insieme, nel complesso. Un impegno alla Regione per attivare strumenti di tutela di tutto il territorio».