GROSSETO – Coldiretti Grosseto sottolinea positivamente l’emendamento, sottoscritto come primo firmatario dall’On. Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, con il quale si intende far aumentare la compensazione iva per gli scambi di animali vivi, così come è già previsto per il latte.
“Il provvedimento sottoscritto ha superato il vaglio di ammissibilità in commissione bilancio – sottolinea il direttore della Coldiretti di Grosseto, Andrea Renna – e va seguito con attenzione cercando la massima condivisione poiché si tratta di un intervento che vale 25 milioni di euro, a sostegno della zootecnia da carne, comparto che, come il settore lattiero, vive un periodo davvero difficile. Potrebbe, se approvato, come auspichiamo, rappresentare un ulteriore tassello di una manovra che già contiene elementi importanti per l’agricoltura e la zootecnia. D’altronde come Coldiretti proprio per la zootecnia ed il prezzo del latte siamo andati dinanzi i cancelli della Lactalis per manifestare il nostro disappunto circa l’evoluzione negativa che stava avendo il prezzo del latte. Grazie a quella nostra mobilitazione seguita anche da incontri con i consumatori nei centri commerciali delle principali città italiane, un primo risultato concreto c’è stato. L’intesa raggiunta con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto il Nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con aiuti straordinari dell’Unione Europe, ma anche le risorse che le regioni lattiere direttamente interessate possono mettere a disposizione se vorranno sostenere gli allevatori delle loro realtà territoriali”. Secondo l’ufficio studi della Coldiretti tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in più nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio. “E’ una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave momento di difficoltà ma – conclude Renna – la battaglia della Coldiretti continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato. Anche per il latte della Maremma e della Toscana più in generale si devono individuare percorsi tesi a rendere virtuoso il sacrificio degli allevatori che purtroppo oggi a mala pena riescono a coprire i costi di produzione”.