MAGLIANO IN TOSCANA – Un consiglio comunale denso di motivi di interesse quello che, ieri pomeriggio, si è svolto a Magliano in Toscana dove erano vari i punti dell’ordine del giorno e dove si è anche discusso ulteriormente della cancellazione della scuola di Maiano Lavacchio dall’elenco dei beni comunali soggetti ad alienazione. Un dibattito imperniato sulla preoccupazione da parte delle opposizioni, tra le quali era assente Eva Bonini, di una eliminazione a tempo determinato che, forse ampiamente affrontato nei giorni passati, ha lasciato lo spazio agli altri argomenti della seduta tra i quali, molto importante è apparso il nuovo aggiustamento di bilancio della giunta Cinelli che dovrebbe portare, entro il 2016, alla effettuazione di ben 700 mila euro di lavori pubblici su territorio maglianese. Una prospettiva che è stata illustrata ai presenti dalla responsabile del bilancio, Monica Stefanini.
«I lavori interesseranno la scuola, il completamento delle fognature, il centro documentazione archeologico oltre ad una riqualificazione del palazzo del Comune dove cercheremo di dare un senso all’impianto fotovoltaico che abbiamo sul tetto, collegandolo ad impianti che condurranno a dei veri e reali risparmi energetici – spiega la vice sindaco maglianese – ma soprattutto, grazie allo sfruttamento delle nuove norme della legge di stabilità, ci concentreremo sui lavori di consolidamento di quel tratto delle mura che era rimasto incompiuto e che si trova nella zona a nord, dietro lo chalet di porta San Giovanni, il cui completamento i cittadini aspettano da tanti anni».
«Del resto sono ben noti i problemi del passato con la ditta che avrebbe dovuto svolgere quei lavori, i quali sarebbero potuti costare fior di quattrini ai contribuenti se no si fossero raggiunti degli accordi dolorosi. Una situazione scomoda, ereditata dal passato, in cui abbiamo fortemente creduto e la cui speranza di soluzione ci rende orgogliosi perché l’obiettivo è anche quello di creare lavoro per le ditte del nostro territorio. Siamo soddisfatti – ha concluso la Stefanini – perché abbiamo messo il nostro lavoro al servizio ai cittadini, e non i cittadini al servizio dell’amministrazione pubblica».