GROSSETO – Quattro in soli due giorni, e forse saranno anche di più, visto che spesso le persone anziane truffate si vergognano a denunciare e a volte anche a farlo sapere ai familiari. A Grosseto da qualche giorno c’è una recrudescenza della “truffa dell’assicurazione”. Qualcuno telefona ad un anziano e gli dice che il figlio o la figlia (sono sempre molto precisi e in qualche caso sanno anche il nome del familiare) si trova in difficoltà. Ha fatto un incidente ed è stato portato dai carabinieri. Purtoppo la sua assicurazione è scaduta, e per aggiustare la situazione è necessario che l’anziano procuri una grossa cifra di denaro, si va dai 600 ai 1200 euro, probabilmente sondano quanto la persona possa procurare. A prelevare i soldi andrà un avvocato (ma a volte anche un assicuratore) e così potrà pagare la rata arretrata e sistemare il tutto.
Nei giorni scorsi uno dei sedicenti avvocati è stato arrestato a Livorno, ma prbabilmente si tratta di una organizzazione piuttosto grande, o di più bande, perché l’ultima anaziana è stata contattata proprio ieri pomeriggio.
La donna, 89 anni, residente a Grosseto, ha risposto al telefono. Qui un signore molto gentile, con accento del nord o emiliano ha raccontato che la figlia era dai carabinieri, ha fatto il nome anche di un certo carabinier Perrone, che si occupava del caso. Una volta attaccato la donna ha chiamato la figlia che l’ha rasicurata dicendole che si trattava di truffatori e che lei stava bene. Il sedicente avvocato ha chiamato di nuovo, per vedere se la donna aveva capito cosa doveva fare, ma a quel punto l’anziana ha attaccato il telefono.
Altri due casi simili sono avvenuti due giorni fa (in quel caso chi ha telefonato pare avesse accento laziale, anche se, trattandosi di persone molto anziane, in un momento di stress per loro è difficile ricordare tutti i particolari). E di un altro tentativo vi avevamo dato notizia ieri l’atro proprio sul nostro giornale: una donna di 85 anni era stata contattata ma i delinquenti forse non ricordavano (o forse si tratta di un’altra banda) che la donna era già stata presa di mira l’estate scrorsa. Le avevano raccontato che il figlio era in ospedale a seguito di un incidente, che aveva l’assicurazione scaduta. E così facendo si erano fatti consegnare 1.500 euro. Al secondo tentativo la donna però non ci è cascata e ha attaccato il telefono.
L’invito ai figli è a raccontare ai genitori che in giro stanno avvenendo fatti di questo genere, mettendoli in guardia dal non consegnare soldi a nessuno, neppure se si spaccia per un appartenente alle forze dell’ordine.